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Musica: Raiz e Mesolella presentano Dago Red al Maschio Angioino

(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Giovedì 11 settembre Raiz e Fausto Mesolella presentano al Maschio Angioino, per Estate a Napoli, l’ultimo lavoro discografico “Dago Red”. Un album che trova la sua origine nell’omonima collezione di racconti scritti dall’italo-americano John Fante e pubblicati negli anni Trenta del Novecento. Sul palco insieme ai due protagonisti ci saranno alcuni dei musicisti che hanno collaborato alle registrazioni del disco: da Mimì Ciaramella degli Avion Travel (batteria e percussioni) a Ferdinando Ghidelli (pedal steeel guitar) e Wena (voce r’n’b e corista nel disco “Dago Red”). Infine due ospiti speciali: Enzo Gragnaniello e l’attore Marco D'Amore protagonista di “Gomorra – la serie”, per oscillare ancora una volta tra il ritmo e le sillabe della letteratura. Se Gragnaniello intonerà con Raiz prima “’Na bella vita” – brano firmato proprio dal cantautore/chitarrista e inserito nella tracklist del disco “Controra” degli Almamegretta – e dopo il classico “Cu mme”, D’Amore – fuori concorso al “Festival del cinema di Venezia 71” con il lungometraggio “Perez.” diretto da Edoardo De Angelis, di cui è protagonista accanto a Luca Zingaretti – proporrà un paio di cover sospese fra teatro e letteratura. Vale a dire “Primitivamente” di Raffaele Viviani, che andrà a innestarsi su “Campagna” dei Napoli Centrale, e “Rondò” tratto da “Rasoi” di Enzo Moscato, che dialogherà con “Indifferentemente”. In questo episodio, D’Amore e Raiz si scambieranno pure i ruoli l’un l’altro, recitando e cantando. Sia il disco che il concerto sono composti dalla rielaborazione di memorabilia del canzoniere napoletano che si mescolano a ciò che napoletano non è d’anagrafe ma che, altrettanto, appartiene allo spirito di questo affascinante duo di cittadini del mondo. Le pulsioni rock, soul, blues, reggae del combo incontrano quelle di canzoni che illustrano una terra per esperienze itineranti, multicolor, wop. Il passato e il presente, sul medesimo palco, in una sintesi romantica, proletaria e migratoria. - (PRIMAPRESS)