Teatro: in scena a Genova, Risotto, una pièce-culinaria di Fago e Beggiato lanciata nel 1978
- di RED-ROM
- in Cinema & Teatro
(PRIMAPRESS) - GENOVA - Arriva a Genova, nella sede dell'Associazione Ottavio Ciro Zanetti, in Salita San Rocchino, la performance culinaria della memoria Risotto. Una pièce ormai considerata un "classico" del teatro sperimentale italiano. Un successo portato in scena da Amedeo Fago e Fabrizio Beggiato, è che, nei quarantacinque anni dalla sua prima rappresentazione, (al teatro Politecnico di Roma il 14 dicembre 1978) ha riscosso apprezzamenti internazionali che lo hanno visto rappresentato in Francia, Svizzera, Brasile, Spagna, Germania e Russia. Incredibilmente, però, questo spettacolo non è più ritornato in Italia. Per colmare un vuoto inspiegabile l'associazione Ottavio Cirio Zanetti ha invitato il duo di attori/chef a Genova, lunedì 18 dicembre, nella sua sede di Salita San Rocchino in pieno centro città. Lo spettacolo è gratuito, ma la prenotazione è obbligatoria alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La trama è un ripercorrere le tappe di un’amicizia, nata sui banchi del liceo, e che dura da più di mezzo secolo, vengono ripercorse durante il tempo reale di preparazione di un risotto. Rievocando un passato remoto e prossimo, si discorre di barbieri e di dentisti, di matrimoni e di separazioni, di politica e di sedute dallo psicoanalista: cronache minime di fatti e di ideologie. E intanto il risotto cuoce e un po' alla volta diventa simbolo di un rapporto di identificazione. Miscelata ai ricordi la descrizione, in diretta, dell’arte di cucinare il risotto, che ogni sera si aggiorna… con ingredienti diversi. Alla fine un colpo di scena, un rifiuto, una separazione... e il risotto resta, nella sua realtà di piatto squisito, a disposizione del pubblico, per un piacevole assaggio. - (PRIMAPRESS)
La trama è un ripercorrere le tappe di un’amicizia, nata sui banchi del liceo, e che dura da più di mezzo secolo, vengono ripercorse durante il tempo reale di preparazione di un risotto. Rievocando un passato remoto e prossimo, si discorre di barbieri e di dentisti, di matrimoni e di separazioni, di politica e di sedute dallo psicoanalista: cronache minime di fatti e di ideologie. E intanto il risotto cuoce e un po' alla volta diventa simbolo di un rapporto di identificazione. Miscelata ai ricordi la descrizione, in diretta, dell’arte di cucinare il risotto, che ogni sera si aggiorna… con ingredienti diversi. Alla fine un colpo di scena, un rifiuto, una separazione... e il risotto resta, nella sua realtà di piatto squisito, a disposizione del pubblico, per un piacevole assaggio. - (PRIMAPRESS)