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Traumi spalla: pericolo con la stagione sciistica alle porte. L'ortopedico Francesco Franceschi spiega come intervenire

Traumi spalla: pericolo con la stagione sciistica alle porte. L'ortopedico Francesco Franceschi spiega come intervenire
(PRIMAPRESS) - ROMA - Dall’attività sportiva ai gesti quotidiani, i traumi della spalla rappresentano uno dei fattori potenzialmente più invalidanti per una persona. Di fatto la spalla è una delle articolazioni più mobili e complesse del corpo umano, consentendo una vasta gamma di movimenti. E proprio per questo la sua notevole flessibilità la rende anche suscettibile a una serie di problematiche traumatiche che aumentano notevolmente con la pratica di sport che sollecitano maggiormente l’arto. La “spalla instabile” può riguardare tutti ma se consideriamo in particolare alcuni sport come il golf, il basket, la pallavolo, il tennis e il crescente fenomeno del padel, si comprende come l’incidenza di traumi riguarda una platea di diverse centinaia di migliaia di sportivi praticanti.  Ma del resto anche sport come la scherma o lo sci che non avremmo considerato tra i forti sollecitatori della spalla, ha creato problemi a campioni come il fiorettista Tommaso Marini ed il fondista Federico Pellegrino.  
Ed è proprio l’avvio della stagione sciistica che ci ha spinto a parlare dell’argomento con il professor Francesco Franceschi, Primario di Ortopedia presso l'Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma e Professore associato di Ortopedia presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Unicamillus, chirurgo noto a livello internazionale per la sua specializzazione nei dolori alla spalla. Con il primario abbiamo voluto esplorare le principali condizioni traumatologiche che si possono verificare e le possibilità di trattamento disponibili.
Cominciamo dalla frattura. Quelle della spalla - esordisce Franceschi - sono spesso causate da cadute, incidenti stradali o impatti diretti. La regione più colpita è la clavicola, ma anche l'omero può essere coinvolto. I sintomi includono dolore acuto, gonfiore e limitazione del movimento. Il trattamento varia dalla fisioterapia per fratture meno gravi alla chirurgia per quelle più complesse. 
Altro capitolo per le lussazioni - continua il sanitario - si verificano quando la testa dell'omero esce dalla sua normale posizione nella cavità della spalla. Questa condizione può essere causata da traumi o da movimenti bruschi. I pazienti avvertono dolore intenso e spesso si verificano deformità evidenti. Il trattamento può coinvolgere la riduzione manuale o, in casi gravi o ricorrenti, l'intervento chirurgico. Le lesioni più comuni riguardano invece  la Cuffia dei Rotatori. La cuffia dei rotatori è un gruppo di muscoli e tendini responsabile della stabilità della spalla. Le lesioni a questa zona sono comuni e possono derivare da sovraccarico, invecchiamento o traumi. I sintomi includono dolore durante il movimento e debolezza muscolare. Il trattamento spazia dalla terapia fisica alle procedure chirurgiche, a seconda della gravità. Da non trascurare poi  l’instabilità della spalla. L'instabilità della spalla può derivare da lesioni o dalla natura anatomica della persona. Si verifica quando la testa dell'omero non è saldamente ancorata nella cavità della spalla. I pazienti possono sperimentare scricchiolii, sensazione di "spalla che esce" e dolore. Il trattamento può coinvolgere l'esercizio terapeutico o, nei casi più gravi, la chirurgia. Ed infine le lesioni da sovraccarico nello sport. Gli atleti sono particolarmente suscettibili a lesioni della spalla a causa dei movimenti ripetitivi e degli impatti. Problemi come la sindrome da conflitto subacromiale, la tendinopatia e le lesioni da sovraccarico possono derivare da attività sportive intensive. Il trattamento prevede spesso la combinazione di fisioterapia, riposo e, in alcuni casi, interventi chirurgici. La traumatologia della spalla - conclude il professor Franceschi - è una branca complessa che richiede un'approfondita comprensione delle diverse condizioni e delle opzioni di trattamento disponibili. La diagnosi accurata e la gestione tempestiva sono cruciali per garantire il recupero ottimale del paziente. La collaborazione tra medici, fisioterapisti e chirurghi è essenziale per fornire cure integrate e personalizzate, adattate alle esigenze specifiche di ogni individuo”. - (PRIMAPRESS)