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La riforma dello Sport senza fair play tra il presidente Cio e il ministro Spadafora

  • di RED-ROM
  • in Sport
La riforma dello Sport senza fair play tra il presidente Cio e il ministro Spadafora
(PRIMAPRESS) - ROMA - Lo scontro tra il ministro dello Sport, Spadafora e il Presidente del Cio, Thomas Bach, sulla riforma dello sport rischia di prendere una piega pericolosa. Il ministro grillino non ha digerito le parole dell’ex schermitore e presidente del Comitato Olimpico che a Imola per i Mondiali di ciclismo, ha manifestato la seria preoccupazione per la nuova legge del Coni che non è conforme alla Carta Olimpica.  Spadafora replica a distanza: “stento a credere che abbia personalmente letto la bozza di riforma”.
Nel dibattito a distanza interviene il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Roberto Pella (FI): La preoccupazione espressa dal Presidente del Cio Thomas Bach durante la conferenza stampa in occasione dei Mondiali di ciclismo a Imola é un segnale forte che proviene dal vertice dello sport olimpico, condivisa dallo stesso Presidente CONI Giovanni Malagò, e che il Ministro dello Sport On. Vincenzo Spadafora dovrà tenere in considerazione in questa fase di discussione della riforma dello sport in Italia. I Comitati Cio e CONI - continua Pella - devono vedersi assicurato un ruolo conforme alla Carta olimpica e un'interlocuzione privilegiata in questo senso, soprattutto alla luce del rischio paralisi prospettato dal Presidente Bach per le Olimpiadi di Tokyo e le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, un'eventualità che deve essere scongiurata al fine di garantire la preparazione e lo svolgimento delle manifestazioni e la tutela delle pari opportunità per gli atleti di tutte le nazionalità. La riforma, infatti, non può in alcun modo compromettere il ruolo dei Comitati olimpici e le finalità per cui i Giochi sono organizzati. Lo sport é l'esempio più alto quando si parla di gioco di squadra, e per questa ragione qualsiasi sua riforma a livello nazionale dovrà dimostrare di saper includere valori ed esigenze degli attori che partecipano alla sua definizione, dal Coni al Parlamento, dalle Federazioni sportive agli Enti di promozione sportiva e all'Associazionismo”.  - (PRIMAPRESS)