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L'AssoAllenatori di Frosinone in aperta polemica con il presidente nazionale Renzo Ulivieri

  • di RED COM
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il presidente Ermanno Fraioli (AIAC Frosinone)
il presidente Ermanno Fraioli (AIAC Frosinone)
(PRIMAPRESS) - FROSINONE - L'AssoAllenatori di Frosinone, all'indomani delle elezioni delle cariche regionali e provinciali, entra in aperta polemica contro il presidente nazionale Renzo Ulivieri, come si evince da un duro articolo pubblicato proprio sul sito ufficiale dell'associazione ciociara. Affermazioni davvero forti quelle che si leggono sul sito ufficiale di Frosinone, secondo cui i voti andati a Fraioli e De Simone sono l'espressione di “pulizia e democrazia contro i palazzi del potere che negano le assemblee ed il diritto di parola e critica, dopo 8 mesi di un assurdo e brutale commissariamento”. Parole che saranno sicuramente indigeste al presidente nazionale Ulivieri. Un panettone davvero amaro per i vertici nazionali AIAC. Uno scenario che deve indurre a serie riflessioni tutto il movimento laziale. Il tutto mentre Sergio Roticiani diventa il nuovo presidente dell'AssoAllenatori del Lazio: con un totale di 260 voti ha battuto il candidato rivale Paolo De Simone, che ha raccolto 77 preferenze. Roticiani si è imposto nei comitati di Roma, Viterbo, Rieti e Latina, mentre a Frosinone ha prevalso il rivale(37 voti per Roticiani, 58 preferenze per De Simone). Salta quindi agli occhi il dato in controtendenza nel comitato di Frosinone che ha voluto sostenere la candidatura dell'avvocato De Simone, in accesa polemica con i vertici nazionali dell'AIAC, ai quali vengono rimproverate “le prepotenze” ed il voler “perseguire la via del conformismo, ovvero del cambiamento in peggio”, come si legge ancora sul sito locale. Elezioni regionali che erano state già precedute da un lungo commissariamento dal 7 aprile scorso, quando il presidente nazionale Renzo Ulivieri aveva scalzato dal trono il referente regionale Alberico Marchesi con il quale i rapporti non erano mai stati idilliaci, nominando commissario del Lazio il presidente Roberto Bellomo della Sicilia, per “manifesto esiguo numero degli associati, scarsa efficienza organizzativa ed inefficiente operatività” come motivato dalla sede nazionale. . Una diatriba tra Marchesi e Ulivieri che non sembra ancora avere fine perché finita in tribunale con un ricorso al Tar da parte del presidente regionale uscente. Una situazione che ha fatto perdere credibilità al movimento associativo laziale, troppo condizionato da personalismi e polemiche. Che hanno portato solamente a spaccature e frazionamenti all'interno anche dei singoli comitati provinciali, la cui gestione non in tutte le province è stata esemplare in termini organizzativi ed operativi. Si dice che la ragione sia sempre nel mezzo: da una parte è inconfutabile che qualche comitato ha vivacchiato in questi ultimi anni senza essere propositivo e senza la capacità di fidelizzare il numero degli iscritti, perdendo così per strada molti associati ormai delusi, dall'altra parte la mano forte del presidente nazionale Ulivieri ha acuito la frattura, ormai insanabile, tra una parte della base regionale e provinciale e l'AIAC di Coverciano. Eletti comunque i nuovi presidenti di ogni singola provincia: a Roma si impone Gianvito Piglionica con con 113 voti, a Viterbo torna di nuovo in auge l'ex presidente Otello Settimi che raccoglie all'unanimità 59 voti, a Frosinone grande affluenza elettorale con un avvincente duello tra i due candidati presidenti, con l'uscente presidente Ermanno Fraioli che la spunta con 59 preferenze sul rivale Maurizio Rossi (37 voti), a Rieti l'unico candidato era Stefano Valentini che ha raccolto 19 voti, unico candidato anche a Latina con Alessandro Parisella che viene eletto con 16 preferenze su appena diciotto votanti (2 schede nulle). Sicuramente il dato di Latina è quello più sconcertante dove solo il 21% degli allenatori aventi diritto al voto si è recato alle urne a conferma dell'ormai totale disinteresse dei tecnici pontini verso l'associazione provinciale (presidente uscente Alberto Pizzi, anche lui commissariato), un comitato di Latina ormai con pochi adepti e tutto da ricostruire. Non sarà facile. E resta il muro contro muro adesso tra l'AIAC di Frosinone e i vertici nazionali. - (PRIMAPRESS)