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Dalla laguna veneta al fiume Sile tra i filari di Pinot e Verduzzo

(PRIMAPRESS) - JESOLO - Il bilancio dell’estate appena finita ha visto primeggiare le destinazioni outdoor e le attività sportive all’aria aperta con in testa la bicicletta muscolare o a pedalata assistita. Nel vocabolario dei bike addict è entrato da qualche tempo il termine “gravel” che definisce una bicicletta adatta a percorrere tracciati con fondi ghiaiosi e strade sterrate ma non troppo accidentati. In altre parole è un’ottima entry level con qualcosa in più di una city-bike e sicuramente più comoda e meno impegnativa di una MTB. Detto questo vediamo uno dei tanti percorsi che si presta ad essere affrontato con una gravel. “Il Percorso dei due Piave” è un circuito ad anello che parte da Jesolo per ritornare alla città veneta con un tempo stimato tra le 3 e le 5 ore, ovviamente in base alle soste e l’andatura. Il vantaggio di questo percorso è che non ha grandi dislivelli (max 30 metri) e misura 38 chilometri che sono una giusta distanza per godersi il resto della giornata. Il fondo stradale è per 30% asfaltato e 70% sterrato. L’ideale per una bici gravel. Da Jesolo si risale il fiume Sile che scorre all’interno del Parco Regionale che prende il nome del corso d’acqua fino a raggiungere Lio Maggiore immergendosi tra filari di Pinot e Verduzzo. Una torre di avvistamento prima di arrivare a Caposile è l’occasione di una sosta per fare del birdwatching. Il piccolo binocolo CL Pocket di Swarovski Optik (swarovskioptik.com) sistemato sul manubrio della bicicletta fa scoprire la presenza di picchi e falchi pescatori. L’attraversamento del ponte Taglio del Sile segna l’inizio del tragitto lungo il Piave Vecchio, l’antica strada che dalle Dolomiti arrivava a Venezia. Questo tracciato, peraltro, si innesta nell’Eurovelo 8, la ciclovia dell’Adriatico.    - (PRIMAPRESS)