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Da Cop28 alla salvaguardia degli ecosistemi montani: la riscossa dei centri di ricerca del Cnr secondo Carrozza e Trincardi

  • di RED-ROM
  • in Italia
Da Cop28 alla salvaguardia degli ecosistemi montani: la riscossa dei centri di ricerca del Cnr secondo Carrozza e Trincardi
(PRIMAPRESS) - ROMA - Dalla Giornata mondiale della montagna che si è celebrata qualche giorno fa al forum del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del CNR-Dsstta alle conclusioni di Cop28  è emerso come un mantra la necessità di analisi dei dati predittivi per il monitoraggio dei sistemi montuosi tanto da costituire, come nel caso degli eco-sistemi montuosi, un gruppo di studio specifico con l’obiettivo di mettere a disposizione dei decisori politici i dati raccolti dagli hotspot dei centri di ricerca. Un strada che segna anche un cambio di paradigma nel mondo della ricerca che ha fatto propria la consapevolezza di essere un player sostanziale per la governance?
La sfida per il Cnr del prossimo futuro è la leadership scientifica - dice la presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza -  C'è un grande bisogno anche di rafforzamento e ricambio generazionale, di attrarre talenti, di premiarli e di prendere in mano il futuro dell’Ente. In questo momento i finanziamenti non ci mancano grazie al Pnrr, al gran numero di progetti europei e di attività in corso. Tramite la conferenza di Dipartimento dei giorni scorsi, abbiamo anche voluto stimolare sia la leadership scientifica, perché sono stati esposti tanti gruppi di lavoro su attività molto importanti, ma anche la leadership del Cnr in senso più ampio”. 
A fare outing sulla ricerca troppo spesso autoreferenziale è anche Fabio Trincardi, direttore del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente: “Spesso restiamo in una torre d'avorio e diciamo: ‘questo l'ho scritto sull'articolo tal dei tali’ e mi aspetto che il decisore lo legga. Non è così. Il decisore non può leggere un articolo tecnico sulla rivista specifica. Dobbiamo fare la rivista specifica, che è il nostro marchio di qualità e intervenire nei convegni e nella divulgazione, andare verso la politica, dicendo: guardate, il problema è questo, al meglio delle nostre conoscenze. Vi portiamo sul tavolo tutto ciò che è conosciuto con la migliore delle confidenze. Anzi, dove non abbiamo confidenza, vi mettiamo pure il flag che dice: ecco, questo lo conosciamo meno, ci sembra che sia così, ma non fidatevi. Però questo dà valore al fatto che quando diciamo: questo è così, fidatevi, stiamo veramente dicendo una cosa che è indubbia a livello della comunità internazionale”. - (PRIMAPRESS)