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Elezioni: i veleni della campagna elettorale. Le previsioni per la nuova maggioranza

(PRIMAPRESS) - ROMA - E' probabile che le elezioni politiche del 25 settembre prossimo non riusciranno ad equilibrare le forze del paese per assicurare una maggioranza stabile e non tanto sul piano dei numeri quanto per la natura degli alleati sia a destra che a sinistra. Le schermaglie di questo  anticipo di campagna elettorale ne sono una anticipazione. Al centro di tutto ci sono i protagonismi dei singoli capi-partito. Ma quanto questi fossero preparati a gestire le prossime scadenze del Paese con una inflazione galoppante ed un pericoloso indebitamento, non convince. I temi della campagna elettorale sono titoli e proclami lanciati attraverso i media ma appaiono piuttosto deboli. Ma in questo scenario quali sono le previsioni possibili all'esito delle urne? Ci prova l'Istituto Cattaneo di Bologna a tracciare una simulazione che sintetizza in una  "confortevole maggioranza" per il centrodestra. 
Secondo l'analisi pubblicata oggi dall'istituto, utilizzando un metodo ibrido risultante dall'incrocio dei dati reali dei flussi delle Europee del 2019 con gli esiti dei sondaggi sulle intenzioni di voto condotti negli ultimi giorni, la coalizione di centrodestra composta da Lega, FdI e FI sarebbe in vantaggio su un centrosinistra composto da Pd, LeU e Sinistra italiana, Verdi, Azione, Italia Viva e Insieme per il Futuro. Ma è realmente così? Azione e Italia viva potrebbero prendere una loro strada addirittura tirando di nuovo la giacca a Mario Draghi o come ha anticipato ieri Calenda "Sono pronto a fare il premier se Draghi non sarà disponibile" Nella quota proporzionale, il centrodestra viaggerebbe attorno al 46 per cento, il centrosinistra al 36 per cento e M5s, da solo, avrebbe l'11 per cento. Nella quota riservata all'uninominale, a parte i collegi storicamente appannaggio della sinistra nella "cintura rossa" e nelle grandi città, il centrodestra prevarrebbe in circa il 70 per cento dei casi, a comporre la forte maggioranza di cui parla l'Istituto Cattaneo. In termini di seggi, la stima del Cattaneo si tradurrebbe così: alla Camera 121 seggi per il centrodestra nella quota proporzionale, 96 per il centrosinistra, 28 per M5s. Al maggioritario: 103 seggi per il centrodestra, 42 per il centrosinistra, zero per M5s, due per altre forze. A questi seggi andrebbero aggiunti quella della Circoscrizione Estero: tre per il centrosinistra, uno per M5s e 4 per il centrodestra. In totale, su 400 deputati, a Montecitorio, il centrodestra ne avrebbe 228, il centrosinistra 141 e M5s 29.Andando al Senato, il centrodestra avrebbe un totale di 117 seggi (su 200), risultanti dai 61 del proporzionale, dai 54 del maggioritario e dai due dell'Estero, con il centrosinistra fermo a 68 seggi (48 dal proporzionale, 18 dall'uninominale e due dall'Estero) e M5s a 13, tutti dal proporzionale.  - (PRIMAPRESS)