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Maltempo: Coldiretti, pecore isolate, ora è emergenza cibo

(PRIMAPRESS) - ROMA - Interi greggi di pecore sono isolati e rischiano di morire di fame a causa dellascomparsa di strade rurali ingoiate dai torrenti e dal crollo dei ponti. E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme sulla necessità di garantire mangimi e foraggi agli animali in una zona dove si allevano un milione di pecore. Il bilancio dei danni - sottolinea la Coldiretti - si è profondamente aggravato nelle campagne con animali portati via dall’acqua, campi allagati, ovili distrutti, fabbricati inagibili e aziende isolate a causa della scomparsa delle strade rurali. La furia delle acque - continua la Coldiretti - ha fatto sparire intere greggi, scoperchiato fienili, recinzioni, trattori nonchè allagato campi e frutteti ma continuano a giungere richieste di aiuto da quanti sono rimasti isolati e non riescono più a trovare il bestiame o non riescono a raggiungere l'azienda per accudire il bestiame. C’è bisogno di mangimi, foraggio, mezzi pesanti per liberare le strade e cercare di portare un minimo di aiuto. E’ pero’ scattata la solidarietà con i trattori degli agricoltori della Coldiretti che sono al lavoro per ripristinare la viabilità e consentire di raggiungere le aziende agricole isolate. Anche gli agriturismo di Terranostra hanno risposto con grande disponibilità mettendo a disposizione le loro strutture con gli alloggi per gli sfollati. “Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per le vittime di questa ennesima tragedia e ringraziamo i nostri agricoltori per l’impegno ad aiutare cittadini e aziende colpiti dall’emergenza e contribuire al ripristino della sicurezza sul territorio” ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che una volta affrontata l’emergenza occorrerà riflettere sulla gestione del territorio. Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Servono le opere infrastrutturali per la raccolta e la regimazione delle acque in una situazione in cui nell’82 per cento dei comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico  per frane e/o alluvioni. La dimensione del rischio è ovunque preoccupante, con una superficie delle aree ad alta criticità geologica che si estende per 29.517 chilometri quadrati pari al 9,8 per cento del territorio nazionale con il risultato che in Italia quindi, oltre 5 milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni. A questa situazione - denuncia la Coldiretti - non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo  sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno – conclude la Coldiretti - viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento. - (PRIMAPRESS)