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Cagliari - Rubiu (Udc) sulla vertenza latte: "Si istituisca commissione d'inchiesta"

(PRIMAPRESS) - CAGLIARI - Massimo impegno ad addivenire ad una soluzione condivisa da tutti e che venga incontro alle legittime esigenze degli allevatori isolani, che da tempo auspicano una maggiore compensazione per il latte conferito. E’ il sunto della richiesta del capogruppo regionale Udc Gianluigi Rubiu sulla vertenza latte, con un progetto per dare una spinta al comparto. "Sarebbe opportuna l’istituzione di una commissione permanente, nominata dal consiglio regionale, con una presidenza autorevole e forte, non politica, affidata ad un magistrato o ad una figura qualificata del mondo giudiziario – dice l’esponente centrista – L’organismo avrebbe il ruolo di vigilanza e controllo dell’andamento delle produzioni e, conseguentemente, dei flussi economici, commerciali e delle esportazioni". Il rappresentante Udc lancia anche un appello. "Si vari – aggiunge Rubiu – una legge specifica che renda obbligatoria la comunicazione sulle produzioni per qualità, quantità e metodo di trasformazione, sia per il mondo della cooperazione che per gli industriali. Un vincolo normativo che dovrebbe comportare, in caso di mancata comunicazione, la perdita di qualsiasi contributo regionale, nazionale e comunitario". Non è più pensabile infatti, secondo il capogruppo centrista, che in Sardegna ci siano dati contradditori sulla produzione del latte. "La stessa risoluzione approvata ieri dalla maggioranza in consiglio regionale è un documento inutile – contesta Rubiu – privo di proposte concrete e di una risposta ad una situazione di crisi economica e di mercato. Soprattutto, non si segnala nessun intervento reale a favore dei produttori". Si propongono altre strade per risollevare il comparto. "La Regione provveda immediatamente ad anticipare l’80 per cento delle spettanze relative ai premi Pac e del piano di sviluppo rurale alle aziende, dando così un segnale di forte attenzione verso la categoria più importante dell’economia sarda – conclude Rubiu - Un finanziamento ad hoc consentirebbe inoltre il ritiro del pecorino romano dagli scaffali delle cooperative e caseifici, riportando all’anno zero le eccedenze e facilitando una nuova ripresa del settore". - (PRIMAPRESS)