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Economia circolare: faccia a faccia tra politica e imprese per non perdere l'occasione del Recovery Fund

  • di RED-ROM
  • in Ambiente
Economia circolare: faccia a faccia tra politica e imprese per non perdere l'occasione del Recovery Fund
(PRIMAPRESS) - ROMA - Le imprese del riciclo della carta, plastica e metalli hanno denunciato l'assenza di risorse per l'economia circolare all'interno delle versioni che sono circolate fino a oggi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L'allarme di Unirima, Assorimap e Assofermet è stato recepito dalla politica nel corso del webinar “Recovery Fund: luce verde sull'economia circolare”.Un’occasione da non sprecare', con deputati e senatori che in Parlamento si occupano della materia. La risposta è stata uniforme e trasversale alle collocazioni politiche. "Il testo verrà fortemente migliorato in Parlamento, assicurando alle imprese del settore un consistente impegno finanziario e una rafforzata centralità", è stata in sintesi la risposta della politica agli appelli delle aziende.
“Siamo convinti della necessità di costruire un'Italia sempre più 'green', a partire da interventi strutturali che consentano di incentivare a più livelli il recupero della materia. Il Parlamento sarà centrale nel raggiungimento di questo obiettivo", ha assicurato Stefano Vignaroli, Presidente della Commissione d’inchiesta sui rifiuti.
“Il vero salto di qualità deve essere garantito dall'innovazione industriale e soprattutto dalla modernizzazione impiantistica. L'economia circolare è una strada obbligata”, ha evidenziato il senatore Paolo Arrigoni.
“Purtroppo, il testo licenziato dal Consiglio dei Ministro rischia di tradursi in un'enorme occasione persa. Manca una visione adeguata dell'alleanza tra pubblico e privato e tra stato e impresa", mette in guardia la Senatrice Maria Alessandra Gallone (Forza Italia). "I progetti non sono ancora declinati compiutamente all'interno dell'ultima versione perché si punterà molto sui bandi. Vogliamo comunque aumentare il tasso di recupero e di circolarità", ha spiegato la senatrice Patty L’Abbate.
“I maggiori punti dolenti risiedono nella mancanza di una progettualità e di visione complessiva per il settore. In questo modo si fatica a capire il ruolo che l'esecutivo vuole riconoscere alle imprese”, ha concluso il deputato Massimiliano De Toma.
Uno spunto arrivato dal settore del riciclo della plastica è sulla gestione di fine vita dei materiali “per farlo occorre coinvolgere tutta filiera - sollecita il presidente di Assorimap Walter Regis - gli obblighi della progettazione diventano, dunque, portanti. Per creare vera economia circolare - prosegue Regis - bisogna creare un modello di riciclo dall’inizio al fine vita dei materiali altrimenti ci saranno grossi quantitativi che non possono essere riutilizzati o riciclati meccanicamente.  - (PRIMAPRESS)