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Recovery Fund, oggi il CdM per liquidare il provvedimento da 248 miliardi di euro

Recovery Fund, oggi il CdM per liquidare il provvedimento da 248 miliardi di euro
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il Consiglio dei Ministri, convocato oggi alle 11,30 a Palazzo Chigi, dovrebbe dare il disco verde definitivo al pacchetto di investimenti e riforme da 248 miliardi (191,5 miliardi di fondi del Recovery, altri 30,6 miliardi del Fondo complementare finanziato in deficit e ulteriori risorse dal React-Eu e dalla programmazione dei fondi strutturali e di investimento Ue). Il Piano, come aveva già anticipato il premier Draghi e come ha riconfermato il ministro dell’Economia, Franco, "contribuisce al raggiungimento di tre fondamentali obiettivi: riparare i danni economici e sociali della pandemia; costruire una economia più tecnologicamente e scientificamente avanzata assicurando allo stesso tempo l'inclusione; un cambiamento di lungo periodo con una irreversibile transizione ecologica". Franco ha quindi insistito sull’importanza delle riforme strutturali che “accresceranno la crescita potenziale e l'occupazione".
Nei punti sul tavolo del Cdm è atteso anche il decreto per la ripartizione dei 70 miliardi del maxi scostamento 2021-2033 per gli investimenti aggiuntivi ai fondi europei del Recovery Fund. Ma si ragionerà anche sui fondi da recuperare per finanziare il decreto Sostegni bis a cui si potrebbe mettere mano la prossima settimana anche se appare difficile. Più verosimile affrontare la questione nella settimana tra il 10 e 16 maggio.
Non sarà facile tanto che, secondo quanto viene riferito, non è escluso che il dl possa slittare ulteriormente ed essere varato nella settimana tra il 10 e il 16 maggio. Ragione per cui si rende necessario approvare ora un decreto per prorogare una serie di scadenze fissate alla fine di aprile, prime tra tutte quelle fiscali. Ma resta il nodo delle coperture.
Il governo è al lavoro per l’ulteriore rinvio alla fine di luglio, con il termine dello stato di emergenza, delle cartelle fiscali congelate (fino al 30 aprile) dalle misure emergenziali. Per finanziare il nuovo slittamento della ripresa dell’attività di notifica e riscossione per oltre 35 milioni di cartelle sospese si sta appunto valutando di utilizzare una parte dello scostamento di bilancio che servirà per finanziare il decreto Sostegni bis, ma gli spazi finanziari al momento sono minimi. - (PRIMAPRESS)