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Roma: i Registri di Auto Storiche scrivono a Mattarella contro il divieto di circolazione nella Capitale. Scuro (Asi): "Le auto di rilevanza storica sono appena lo 0,25% del parco circolante"

Roma: i Registri di Auto Storiche scrivono a Mattarella contro il divieto di circolazione nella Capitale. Scuro (Asi): "Le auto di rilevanza storica sono appena lo 0,25% del parco circolante"
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il blocco della circolazione dei veicoli storici nella Capitale fa insorgere le associazioni motoristiche. L’Automotoclub Storico Italiano e i Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia  hanno presentato un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento dei decreti e delle delibere di Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma che vietano la circolazione dei veicoli storici, poiché compresi senza opportuna distinzione nel parco circolante più datato e inquinante che di fatto riguarderebbe anche lo stesso parco automezzi del Comune di Roma.

“In Italia circolano quasi 57 milioni di veicoli - spiega Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano - e, di questi, quelli ultraventennali sono circa 16 milioni. La percentuale di questi ultimi che risultano certificati come storici è del tutto irrilevante ma per continuare a rappresentare la risorsa culturale ed economica che sono per il nostro Paese devono poter essere tenuti in vita attivando specifiche deroghe inerenti la circolazione. Pur essendo pochi e percorrendo una media chilometrica annua bassissima (1000 km circa) in fase di trattativa ASI non ha chiesto ai rappresentanti di Roma Capitale di farli circolare liberamente ma mantenendo alcune opportune limitazioni.”

Entrando nello specifico sul territorio della Città Metropolitana di Roma i veicoli d’uso quotidiano circolanti (dati MTCT) sono 4.040.078 e quelli con Certificato di Rilevanza Storica registrato alla Motorizzazione sono 9.945: una quota pari allo 0,25% del totale, che percorre annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano (fonte: censimento FIVA e dati compagnie assicurative). È solo per questi veicoli che si chiede una deroga, perché i veicoli storici certificati sono da considerarsi ininfluenti in termini di impatto ambientale e la loro possibilità di circolare in maniera controllata rientra tra le azioni di tutela e salvaguardia: se non circolano, i veicoli storici muoiono e con loro muore tutto il mondo ad essi collegato, causando enormi danni sociali, culturali ed economici. Non si tratta di privilegi, ma di tutele nei confronti di un patrimonio storico, culturale, tecnologico ed artistico italiano che non ha pari al mondo.

“ASI ha dialogato con l’amministrazione di Roma Capitale – sottolinea il presidente Scuro – portando proposte mirate alla possibilità di usare i veicoli storici per soli scopi ludico-ricreativi e per il turismo lento, quindi con limitazioni di orari tali da scongiurarne l’uso quotidiano e pendolare. Inoltre, proponiamo di monitorare, a un anno dall’entrata in vigore delle eventuali deroghe, il loro effetto. Essendo i veicoli storici per cui chiediamo le deroghe registrati alla Motorizzazione, il loro numero e la loro anzianità sono facilmente valutabili. Proponiamo di monitorarli e di valutare dei correttivi dopo dodici mesi dalla loro applicazione, nella massima trasparenza e concretezza.” - (PRIMAPRESS)