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Infermieri sul piede di guerra. Saranno ricevuti da Speranza ma intanto scendono in piazza giovedì

Infermieri sul piede di guerra. Saranno ricevuti da Speranza ma intanto scendono in piazza giovedì
(PRIMAPRESS) - ROMA - Osannati, celebrati e commemorati quando hanno anche perso la vita durante il picco di epidemia da coronavirus, ora sono costretti a scendere in piazza perché dimenticati. Protesteranno il prossimo 15 ottobre concentrandosi al Circo Massimo a Roma, per ricordare alla politica le legittime istanze finite nel dimenticatoio. Senza risposte adeguate ci sarà anche una giornata di sciopero generale il prossimo 2 novembre. Uno sciopero pericoloso che pur assicurando l’emergenza tocca in questo momento un nervo scoperto della sanità italiana per la recrudescenza del Covid che sta tornando a creare difficoltà nell’accoglienza ospedaliera. Nursing Up, il Sindacato infermieri italiani, ha chiesto un incontro con il ministro della Salute, Roberto Speranza: "Sollecitato a un confronto aperto con il Nursing Up, Speranza ha risposto all'appello del presidente nazionale De Palma, convocando con qualche giorno di anticipo il leader del sindacato" spiega un comunicato. "Si è trattato di una convocazione giunta per le vie brevi - spiega De Palma - avevamo chiesto di essere convocati il giorno della manifestazione, ci sarebbe piaciuto essere ricevuti dopo gli eventi del Circo Massimo, ma è evidente che il ministro non vuole aspettare. Ha deciso di anticipare i tempi e questo è comprensibile, forse gli preme evitare che gli animi si esacerbino ulteriormente. Per noi ora è importante capire da che parte sono 'i signori del potere'. Perché siamo stanchi delle parole a vuoto, delle promesse vane, dell'indifferenza". "In questo momento - prosegue - prima di entrare nella sede del ministero assieme al collega che dirige Nursing Up nella regione Campania, una delle più martoriate dagli eventi degli ultimi giorni con un gran numero di infermieri infettati dal Covid-19, non posso fare altro che rivolgere l'ennesimo appello a chi dall'altra parte puo' davvero contribuire a cambiare le cose". "Fra tre giorni - aggiunge - saranno migliaia gli infermieri che verranno a Roma. Poi il prossimo 2 di novembre ci sarà uno sciopero di 24 ore e centinaia di migliaia di prestazioni infermieristiche in tutt'Italia verranno meno. Nonostante queste premesse fattuali, noi partecipiamo all'incontro convocato nell'approssimarsi della nostra manifestazione, confidando che possa in qualche modo offrirci elementi nuovi e validi. In caso contrario la rotta è quella già inevitabilmente segnata, sarà protesta e battaglia a oltranza" conclude il presidente De Palma.   - (PRIMAPRESS)