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Ovazione per "Oratorio per Eva" della Compagnia Zappalà Danza

(PRIMAPRESS) - CATANIA - Lunghi applausi per il coreografo Roberto Zappalà e la bravissima danzatrice protagonista Maud de la Purification. Un grande successo e tutto esaurito per le 3 repliche, ha registrato lo scorso week end a Scenario Pubblico il debutto italiano di Oratorio per Eva, l'ultimo lavoro della Compagnia Zappalà danza che sarà poi di nuovo in replica il 20 e 21 dicembre. Assorto il pubblico in sala per vivere a pieno le sensazioni della performance in cui si intervallano momenti di silenzio, dove la danza e la bravura della danzatrice sono le principali protagoniste, a momenti in cui danza, canto, musica e presenza scenica arricchiscono la performance. Insieme all'armoniosa ed espressiva danzatrice Maud de la Purification che regala grazia ed emozioni infatti, in scena anche il Quintetto Zefiro, coro di voci a cappella per l’esecuzione dei madrigali di Monteverdi, il violinista Giovanni Seminerio, anche autore delle musiche originali e un gruppo di amatori che hanno preso parte allo spettacolo dopo aver seguito un laboratorio con il coreografo. L'Eva biblica, al contempo prima donna e madre dell’umanità, diventa senza soluzione di continuità la danzatrice che la porta in scena e la donna di oggi. Un racconto in prima persona che si fa, suo malgrado, specchio di una condizione ancora non pacificata e di quotidiana violenza.
Dopo il bel successo, tra tutto esaurito e tanti applausi, riscontrato per la prima assoluta nel magnifico Teatro Odeon di Vienna nell'ambito di ImPulsTanz Special, sezione speciale dello storico e prestigioso festival austriaco ImPulsTanz, Oratorio per Eva ha raccolto un grande apprezzamento anche nella sua città. “Oratorio per Eva è un elogio alla donna. Ho rispetto nella e per la donna per cui questo ulteriore lavoro è dedicato a lei. Eva è la prima di tutte quindi un tassello importante all'interno del progetto Transiti Humanitatis in cui si parla dell'umanità. Eva è l'inizio di tutto e, nell'alveo della spiritualità, non si può prescindere da lei”, afferma il coreografo Roberto Zappalà.
Fondamentale la musica dei Madrigali di Claudio Monteverdi e le musiche originali del violinista Giovanni Seminerio. “Musiche preziose perché sottolineano il fascino della commistione tra un tappeto musicale e contemporaneo con un mix di voci sacre. Una musica costruita da Seminerio step by step insieme all'evoluzione della danza”, spiega Zappalà.
Innovativa poi la presenza scenica degli amatori, una rappresentazione dell'evoluzione del linguaggio della mia Compagnia, Modem. Era interessante all'interno del progetto sui transiti dell'uomo mettere in scena dei corpi normali, di una umanità vera non filtrata dalla tecnica del danzatore o dell'attore. - spiega ancora il coreografo Roberto Zappalà – Sono uomini emblema dell'arroganza maschile che mantengono l'attualità di questo lavoro anche se mi piacerebbe non fosse così. Il risultato a me è gradito e credo sia anche interessante”, conclude il coreografo.   Oratorio per Eva è la seconda tappa del progetto Transiti Humanitatis. Invenzioni a tre voci, la prima tappa, già presentata a Palermo sarà in scena il prossimo febbraio da Scenario Pubblico. Nel corso del 2015 il progetto proseguirà anche con l'impegno della Compagnia ne La Nona al teatro Massimo Bellini, sulle musiche della Sinfonia n.9 di Ludwig Van Beethoven, e il percorso si concluderà ad inizio 2016 con la produzione I am beautiful al teatro Comunale di Ferrara.
TRANSITI HUMANITATIS / Passaggi, attraversamenti, viaggi, incroci, incontri.
Il nuovo progetto creativo di Roberto Zappalà, “transiti humanitatis” si articola in più fasi. La creazione produzione  I am beautiful con debutto previsto inizio 2016 al Teatro Comunale di Ferrara, sarà il punto d’arrivo di un percorso iniziato nel 2014. Il punto di partenza del progetto è costituito da alcuni passaggi/performace convenzionalmente chiamati  “transiti” e che sono presentati al pubblico in vari episodi. “Transiti” dove l’“umanità”, quella dell’umanesimo, degli “studia humanitatis” che nel quattrocento indicavano gli studi letterari volti a formare la persona, divengono, nella traduzione di Roberto Zappalà, gli “studia” del  corpo e del gesto trasfigurati in un universo coreografico che cerca di mettere il corpo quale elemento fondante e transito ineludibile di un “nuovo” umanesimo.
La bellezza evocata ed esplorata, nella nuova creazione di Roberto Zappalà per la Compagnia Zappalà danza ha come fonte d’ispirazione, con un paradosso solo apparente, l’immobilità eterna e assoluta della pietra (del gesso).
Quella di Rodin e della sua opera. È la bellezza del corpo del danzatore/trice a partire dal quale tutto incomincia e nel quale tutto si consuma ed esaurisce.
Per Roberto Zappalà mettere a nudo il corpo, ovviamente non solo nel senso letterale, equivale a mettere a nudo il cuore umano, (per tornare a Baudelaire), e farlo attraverso una lingua che ha la sua grammatica e la sua sintassi nei nervi e nelle giunture,  nei fremiti e nei sussulti del corpo.
Il corpo può diventare così la mappa per decrittare la società, ed è attraverso la corporeità, il paradosso del suo “universale narcisismo”, che l’uomo si rivela e rivela il suo posto nella società. L’intenzione è quella di provare con la danza a raccontare la corporeità e l'identità umana, e cosi la sua bellezza.
Convinti che, come dice Stendhal: per conoscere l’uomo basta conoscere sé stessi, per conoscere gli uomini bisogna frequentarli e che occorre avere un corpo per trovare un’anima (Soltanto di Jan Twardowski )
Il progetto Transiti Humanitatis è realizzato in collaborazione con ImPulsTanz-Vienna International Dance Festival, Teatro Garibaldi/Unione dei Teatri d’Europa (Palermo), Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Massimo Bellini di Catania. - (PRIMAPRESS)