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Turismo: l’altra faccia della protesta “moderata” contro la manovra. La richiesta di cassa integrazione

  • di RED-ROM
  • in Italia
Turismo: l’altra faccia della protesta “moderata” contro la manovra. La richiesta di cassa integrazione
(PRIMAPRESS) - ROMA - Mentre il dibattito sullo sciopero di Cgil e UIL (senza Cisl) riscalda l'atmosfera politica tra i sostenitori di chi vede la manovra economica di governo come una manovra espansiva e per chi annota l'occasione persa di un sostegno alle politiche attive e non di assistenza, ora scoppia anche il caso "Turismo". Ieri è andata in scena una protesta proprio accanto a Monte Citorio. "Non c’è più tempo". È la scritta sulla maschera dei sei presidenti di associazioni di settore che hanno manifestato. È il grido che, per la prima volta nella storia, si leva compatto a Monte Citorio dalle associazioni del turismo organizzato. Siamo nella sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale, luogo da sempre deputato a ospitare il controcanto alle azioni di palazzo. È da qui che – in un format nato dal compromesso tra la piazza e il comunicato stampa – partono rumorose le richieste di Astoi, Fto, Fiavet, Aidit, Assoviaggi e Maavi al governo Draghi. Istanze veicolate il giorno stesso al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, nel corso di un incontro riservato e da lui reputate «sacrosante», tanto da ritenere «indispensabile destinarvi le risorse non spese del bonus vacanze». Il turismo, valore indiscusso negli anni del Pil nazionale, ora rischia una caduta verticale. Ma che cosa chiedono le categorie? Rifinanziare con almeno 500 milioni di euro il fondo perduto per agenzie di viaggi e tour operator, inserendo un “Pacchetto Turismo” in legge di bilancio. Due: prorogare la cassa integrazione Covid per il travel fino a giugno 2022. Tre: estendere fino alla stessa data il il tax credit affitti. Quattro: introdurre un prestito ponte di almeno 24 mesi a tasso zero per consentire alle aziende di rimborsare i voucher in scadenza. E infine la richiesta numero cinque: riaprire l’Italia al mondo, rimuovendo il divieto di viaggiare per turismo, premiando – in termini di libertà di movimento – i vaccinati e aprendo nuovi corridoi. Il tutto condito dall’ingrediente dell’urgenza, senza il quale ormai ogni boccone può rivelarsi fatale. - (PRIMAPRESS)