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Consob, gli addii da Piazza Affari; l'Eurozona in recessione e le fughe delle imprese tedesche

Consob, gli addii da Piazza Affari; l'Eurozona in recessione e le fughe delle imprese tedesche
(PRIMAPRESS) - MILANO - Dalla Borsa di Milano, arrivano segnali di discontinuità nell'economia. Nella relazione annuale della Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, a Piazza Affari ha registrato l'addio di diverse società. Il 2022 è stato l'anno in cui Piazza Affari ha registrato il maggior numero di addii e il peggior saldo tra entrate e uscite (almeno) dal 2010, con 15 società uscite e solo 6 nuovi ingressi nel listino principale. Nel 2010 questo contava 272 quotate domestiche, a fronte delle 220 del 2022(-19%).
Ma chi sono alcune delle big company che hanno rinunciato alla presenza nei listini? C'è la finanziaria Exor della famiglia Agnelli che si è trasferita in Olanda, Banca Carige, che è stata inglobata in BPER, e Cattolica Assicurazioni, che è stata assorbita da Generali. Le uscite più pesanti sono state quelle di Atlantia con quasi 19 miliardi di euro, Falck Renewables (oltre 2,8 miliardi di euro) e Cerved Group (circa 2 miliardi di euro).
Allargando la visuale al fuori di Piazza Affari ma che serve a cogliere qualche segnale in più sullo scenario europeo con l'Eurozona in recessione, c'è lo studio realizzato dalla Federazione delle imprese tedesche (Bdi), che ha registrato come un numero crescente di aziende stia prendendo in considerazione l'adozione di misure concrete per tutelarsi fuori dai confini nazionali. Le misure di delocalizzazioni sono già state avviate dal 16% delle aziende di medie dimensioni intervistate dalla Bdi. Un altro 30% sta valutando se seguire o meno l'esempio. A spingere altrove le produzioni ci sono sia ragioni specifiche che preoccupazioni più generali connesse allo status dell'economia tedesca. - (PRIMAPRESS)