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Forum Terzo Settore, a Catanzaro un dibattito sulla riforma del Welfare Calabrese

(PRIMAPRESS) - Si è riunito presso la Sala della Giunta del Comune di Catanzaro, il Forum Territoriale del Terzo Settore di Catanzaro e Soverato. All’incontro, presieduto dal portavoce Giuseppe Apostoliti, hanno preso parte diversi soggetti impegnati nel sociale: dalle catanzaresi Fondazione Città Solidale, Astarte, Comitato Territoriale Uisp, Fibrosi Cistica alla Fondazione Ualsi dell’area di Botricello, da Acmo e Coriss attive rispettivamente nelle aree di Taverna e Tiriolo a tante altre realtà quotidianamente a lavoro in provincia. Grande soddisfazione è stata espressa dal portavoce per la numerosa e proficua partecipazione nonché per la presenza all’incontro di nuovi aderenti a solo pochi giorni dalla costituzione del soggetto. Ringraziando per le adesioni che continuano a formalizzarsi, il portavoce ha invitato i presenti ad allargare maggiormente i confini del Forum per dar voce con sempre più vigore alle innumerevoli problematiche che riguardano l’intero comparto. Coinvolgere e fare aderire più soggetti possibili tra quelli impegnati nel Terzo Settore tra Catanzaro e Soverato (associazioni culturali, associazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive) risulta ad oggi fondamentale ed è proprio per questo che è stato invocato uno sforzo ulteriore per compattare e rinsaldare le fila. All’auspicio del portavoce è seguito poi un ampio dibattito incentrato essenzialmente sulla riforma del Welfare calabrese e, nello specifico, sulla Delibera Regionale di Riforma presentata il 12 dicembre 2016. Tale discussione ha fatto emergere diverse criticità, molte delle quali già espresse in seno all’incontro voluto dal sindaco del capoluogo Sergio Abramo ed entusiasticamente abbracciato dal Forum giorni addietro. Criticità, si badi bene, non riguardanti esclusivamente la Delibera Regionale proposta recentemente (che viene in ogni caso accolta positivamente da tutto il Forum in quanto attesa da ben sedici anni), ma relative alle difficoltà  oggettive che le strutture Socio Assistenziali stanno sostenendo da anni e che devono essere affrontate e discusse in modo più organico con l’Ente Regione. Tra le problematicità riscontrate spiccano quelle relative al passaggio delle competenze, a far data dal primo gennaio, dagli Enti Regionali alle Amministrazioni Comunali, e di conseguenza la possibilità di queste ultime ad essere operative e dare risposte ad un comparto che ha sempre palesato in tutti i nostri territori molteplici difficoltà di sopravvivenza, riguardanti le centinaia di persone, di imprese e di associazioni, che operano quotidianamente nei Servizi Assistenziali delle fasce più deboli, con serie e gravi difficoltà di un vivere sereno e civile. - (PRIMAPRESS)