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Anddos: «Accogliamo l'invito dell'amministratore Giuseppe Sala»

  • di RED COM
  • in Cultura
(PRIMAPRESS) -   MILANO - Le dichiarazioni del commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, hanno intelligentemente spento le polemiche che si erano accese con le comunità omosessuali dopo il presunto patrocinio al convegno in programma il prossimo 17 gennaio a Milano sulla famiglia e contro le associazioni gay: “Incontriamoci e troviamo forme di coinvolgimento – ha dichiarato l'amministratore Giuseppe Sala – discutiamo come organizzare un coinvolgimento vero di tutti i movimenti: non abbiamo mai autorizzato l'utilizzo del marchio Expo per il convegno del 17 gennaio, il nostro marchio non può essere usato in modo indiscriminato su ogni iniziativa”. Apprendiamo con viva soddisfazione le dichiarazioni del commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, che ha respinto l’uso del marchio da parte della Regione Lombardia sul convegno previsto per il prossimo 17 gennaio e ha colto l’occasione per invitare le associazioni LGBTQI a farsi avanti e collaborare – sottolinea il presidente nazionale Mario Marco Canale - come Associazione Anddos abbiamo già chiesto un incontro al commissario Sala per rappresentare al meglio le istanze dei propri oltre 114.400 iscritti, di cui oltre 30.000 nel milanese. Vogliamo metterci a disposizione per passare da una necessaria fase di contestazione a quella altrettanto indispensabile della proposta, consapevoli del fatto che sia fondamentale correggere la cattiva immagine che il nostro Paese ha dato all'estero mediante un uso a senso unico fatto del marchio Expo. Vogliamo portare a Milano milioni di turisti e intendiamo essere aperti a tutti i mondi". L'ANDDOS, per numero di iscritti, è il più grande movimento italiano per i diritti della comunità omosessuale: l'appello del commissario Sala è stato accolto quindi con grande interesse ed entusiasmo, con piena disponibilità per un confronto costruttivo e sereno. Parole importanti e significative da parte dell'amministratore – puntualizza l'avvocato Antonio Bubici – per valorizzare al meglio il progetto di partecipazione serve la massima sinergia tra istituzioni, associazioni e società civile, in modo da dimostrare che Expo è una realtà aperta a tutti e che le rivendicazioni della comunità LGBTQI non si contrappongono in alcun modo ai diritti di nessuno, men che meno a quelli delle famiglie formate da persone di sesso diverso”.
- (PRIMAPRESS)