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Presentato ufficalmente 11eleven, progetto di imprenditoria sociale con un'anima internazionale

(PRIMAPRESS) - CATANIA - Presentato questa mattina 11eleven, progetto di imprenditoria sociale in cui si sposano cucina e integrazione. Un progetto che ha tre dimensioni: attenzione all'aspetto locale, attenzione all'aspetto  internazionale e una sfida sulle risorse. Unico caso in Sicilia e tra i pochi nel mondo che coniuga in modo alternativo inclusione sociale, integrazione culturale e lotta allo spreco alimentare. A fare gli onori di casa è Barbara Sidoti, esperta di politiche migratorie di origini messinesi che da molti anni lavora in programmi di lotta alla tratta di esseri umani e al traffico di migranti. Sidoti ha raccontato di avere conosciuto Giovanni Assenza e Ezio Canfarelli, gli altri soci, grazie a Daniele Zappalà di Scenario Pubblico che ha facilitato l'unione tra due progetti differenti, ma complementari. Uno, pensato da Ezio Canfarelli, puntava al non spreco e alla collaborazione con chi a Catania si occupa di assicurare un pasto a persone indigenti, donando ciò che non viene venduto al ristorante e impiegando giovani in situazione di disagio e dando un'opportunità a chi ne ha bisogno; l'altro, da un'idea di Barbara Sidoti, all'integrazione per rifugiati e minori stranieri che arrivano in Sicilia via mare senza genitori, che in numeri crescenti rimangono nei centri di prima accoglienza per mesi senza riuscire ad avviare dei percorsi di vita dignitosi. “Ero quasi in imbarazzo perché entrambi erano in lizza per la gestione del ristorante caffetteria da Scenario Pubblico e l'ho risolto facendoli incontrare”, racconta Zappalà. “Ho visto infatti che c'era un nesso tra i due progetti e mi è sembrata la strada più giusta. Noi a Scenario, tramite il lavoro del coreografo Roberto Zappalà e la Compagnia Zappalà danza ci occupiamo da anni di esilio e viaggio, quindi abbiamo trovato un connubio quasi magico. Scenario Pubblico è un centro coreografico ma non abbiamo una spinta sociale che invece portano loro”. 11eleven è l'undicesimo comandamento del nostro tempo: non sprecare. E proprio questo è l'obiettivo che si vuole perseguire in senso lato: dal non spreco del cibo che dunque viene donato ai più indigenti quando non venduto, grazie anche ad una collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio, al non spreco dei talenti e delle possibilità di crescita personale e sociale. “Il nostro scopo è l'integrazione”, afferma Barbara Sidoti “Siamo in un periodo di cambiamento sociale. Il flusso di migranti ora arriva e in parte si ferma in Sicilia, mentre in passato eravamo noi gli emigranti. Se siamo bravi potremmo trasformare il problema in un'opportunità e arricchirci di qualcosa di nuovo. Questo è l'approcccio dell'imprendioria sociale. Nel dibattito pubblico infatti l'arrivo degli stranieri è un problema, ma loro sono anche persone con capacità e talenti, e hanno un modo diverso di mangiare. Mettiamoci insieme, rimescoliamo gli ingredienti, per così dire, e facciamo insieme qualcosa di nuovo”. “Vorremmo dare una sensazione diversa dal solito ristorante ai nostri ospiti, -  dichiara Ezio Canfarelli. – ci piacerebbe infatti che tornando a casa la sera si sentano sereni e un po' coccolati dai sapori che offriamo. Anche la nostra cucina come lo staff è eterogeneo e prodotto di integrazione. D'altra parte – aggiunge ancora – la stessa cucina siciliana è un mix di sapori e culture culinarie”. Tanti i componenti della squadra, alcuni italiani e altri stranieri: Tamba, Yahya, Abdul, Tijania, Francesco, Piero, Carla e Abramo. A volte con storie difficili da raccontare, hanno travato da 11eleven una dimensione lavorativa e sociale diversa dal consueto, in cui possono sentirsi a casa e, attraverso una serie di laboratori,  sperimentare metodi e sapori culinari. Tamba e Yahya, di origini gambiane, sono due minori in età da lavoro titolari di protezione umanitaria che risiedono al centro di accoglienza di Priolo, e che stanno svolgendo un percorso di formazione della durata di sei mesi che li prepari a un futuro lavorativo; anche Tijania, marocchina,  sta facendo un corso di formazione; Abdul, ganese, è un rifugiato politico cameriere professionista; Carla, e Piero sono italiani e si occupano della cucina e Abramo frutto di un matrimonio misto italo marocchino, farà formazione sia per la cucina che per la sala. “Siamo un ristorante caffetteria e quindi teniamo all'aspetto strettamente economico come ogniazienda che si mette in gioco, ma siamo convinti di avere un valore aggiunto cercando di trasformare quello che viene considerato un problema sociale in opportunità”,  conclude Giovanni Assenza. In occasione della conferenza stampa di presentazione inoltre è stato annunciato il primo dei tanti eventi che 11eleven ha intenzione di organizzare. Lunedì 8 dicembre infatti, in occasione della festa dell’Immacolata concezione: Nomi di Maria, racconto a più voci (arabo italiano). Una serata in cui si vuole scoprire la figura di Maria di Nazareth attraverso le varie culture del Mediterraneo con letture di testi in arabo e in italiano, e una cena ispirata alla tradizione culinaria dell'Africa occidentale. - (PRIMAPRESS)