Fiera di Roma, nuovi accordi in Cina e domani si apre Wine Expo
- di RED ROMA
- in Expo
(PRIMAPRESS) - ROMA – Si apre domani il “Beijing Yanqing International Wine Exposition 2014”, primo evento del progetto di internazionalizzazione di Fiera di Roma, ma sono numerosi gli accordi conclusi in questi giorni dall’ente fieristico nel suo road show in Cina. Uno riguarda il China Council for the Promotion of International Trade di Dongguan, con il quale l’Amministratore Unico di Fiera Roma Mauro Mannocchi e Li Wenfeng hanno reciprocamente stabilito di cooperare per l'organizzazione di eventi fieristici su settori strategici, sia a Dongguan che a Roma, rendendo operativo il modello di collaborazione fondato non sulla semplice esportazione di eventi italiani nel mondo, ma su una interazione reciproca dei territori a livello internazionale. L'intento è creare all’estero delle opportunità di marketing territoriale per le nostre imprese, e in Italia occasioni di scambio con paesi target strategici per il nostro sviluppo.
L’ulteriore accordo strategico di Fiera di Roma riguarda il Chengdu Municipal Bureau of Exposition, in questo caso Mannocchi e Mu Tao, Presidente della CCPIT di Chengdu, hanno concordato un reciproco impegno ad organizzare eventi su entrambi i quartieri fieristici. L’attenzione delle autorità cinesi nei confronti dell’Italia e del Lazio si è focalizzata su settori strategici del Made in Italy quali Fashion, Hi-Tech e la Componentistica meccanica. Chengdu, situata nella regione dello Sichuan, è il quarto centro più popoloso della Cina ed uno dei più importanti centri economici cinesi. La firma del Protocollo d'intesa con la CCPIT di Chengdu rappresenta, quindi, un ulteriore tassello del piano di internazionalizzazione di Fiera Roma, che ha individuato nella Cina uno dei paesi target per lo sviluppo delle attività fieristiche all'estero.
Ma siamo ormai all'apertura del Wine Expo, che si presenta come un grande appuntamento grazie agli oltre 300.000 i biglietti e inviti già spediti, oltre alla presenza dei principali media di settore interessati ad un evento dedicato a operatori, GDO e clienti di fascia alta.
Per l'Italia fa sicuramente notizia la presenza di realtà di primo piano come i Consorzi di Tutela del Prosecco e di Barolo Barbaresco Langhe e Roero, ma anche singole aziende (quelle tricolori sono più o meno la metà di quelle che hanno aderito) di ogni parte del Paese: Berlucchi, Falesco, Masciarelli e De Castris solo per fare dei nomi. Le presenze internazionali sono anch'esse di prestigio e importantissime a livello commerciale, basta pensare - oltre a cantine provenienti da Paesi grandi produttori come Francia e Spagna - ai colossi del mercato globale Concha y Toro dal Cile e Treasury Wine Estate dall’Australia.
L’appuntamento sarà una grande vetrina per l'enologia mondiale e la scelta della Cina non è casuale, dato che è il Paese che sta dimostrando i più alti tassi di crescita nei consumi di vino, e che molti – Italia compresa - vedono come il futuro dell’export vinicolo.
Per raggiungere i migliori risultati possibili Fiera di Roma ha scelto come modello la via della collaborazione e dell’integrazione con le attività cinesi, non puntando a esportare un marchio o un format di evento italiano. Wine Expo si presenta infatti non come una manifestazione europea replicata in Cina ma come un evento “nazionale” cinese, nel quale le aziende italiane hanno a disposizione dei canali e degli strumenti privilegiati di marketing territoriale e di promozione, già strutturati e pronti. Una modalità nuova, in particolare per quanto riguarda il mondo del vino, rispetto ad altre esperienze di espansione sul mercato orientale. - (PRIMAPRESS)