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Traini e Oseghale nello stesso carcere di Ancona. Lo sgomento di Macerata che solleva un velo sul disagio

  • di RED-ROM
  • in Italia
(PRIMAPRESS) - MACERATA - Luca Traini, l’autore del ferimento a colpi di pistola di alcuni extra comunitari nel centro di Macerata, è in carcere nel penitenziario di Montacuto (Ancona) con l’accusa di strage aggravata da razzismo. Lì in quello stesso carcere c’è Innocent Oseghale, il nigeriano 29enne accusato di aver sezionato il corpo di Pamela Mastropietro, la 18enne romana che aveva abbandonata la comunità di recupero dove stava tentando di sottrarsi alla droga. 

Traini e Oseghale sono le due facce di una pesante situazione in cui vivono alcune comunità per la mancata integrazione di immigrati. Il primo spara per punire i “neri” che vivono borderline o più spesso facendo crescere le organizzazioni criminali dello spaccio della droga; il secondo spacciatore già condannato lo scorso anno per aver venduto una dose ad una ragazza minorenne del maceratese e con un foglio di via a cui mai è stato dato corso. E’ questo il disagio registrato in questi giorni nel maceratese dove l’insicurezza fa crescere quello che viene liquidato come razzismo ma altro non è che il sintomo di qualcosa che non funzione nel nostro paese. A dirlo sono più voci che arrivano dalla città sgomenta per i fatti accaduti. E’ la catena di mancati controlli e dell’assenza di un piano di integrazione ad essere sotto accusa. Chi doveva vigilare sulla residenza di un pusher conosciuto dalle forze dell’ordine in una zona “bene” di Macerata? Chi doveva vigilare sul rimpatrio del nigeriano in esecuzione ad una sentenza? Come funziona il sistema dei visti scaduti e non rinnovati pur conoscendo il loro domicilio? Di chi sono le responsabilità dicono alcuni parrocchiani all’uscita della messa domenicale. Di chi sono le responsabilità che spingono una persona instabile ad agire con un gesto come quello di Traini? Di chi è la colpa di un sentimento razzista che cresce nel paese che fu di emigranti? Queste sono le risposte che dovrà dare con estrema velocità la politica fuori dai riti di cordoglio che non riportano in vita nessuno. - (PRIMAPRESS)