La rocambolesca fuga da Tokio del manager di Nissan nascosto in una custodia di un clavicembalo
- di RED-ROM
- in Società
(PRIMAPRESS) - TOKIO - La fuga dell’ex presidente ed ex amministratore delegato di Nissan-Renault, Carlos Ghosn, arrivato in Libano dopo aver lasciato il Giappone dove era detenuta con la accusa per appropriazione di denaro per uso personale, diventerà sicuramente il soggetto per un film. In queste ore si sta ricostruendo la rocambolesca fuga del manager per sfuggire alla giustizia nipponica e ad una probabile “sentenza” politica già scritta.
Secondo alcune fonti ufficiali, Ghosn - che a Tokyo era in libertà vigilata sotto strettissime restrizioni e un costante controllo delle autorità - sarebbe fuggito nascosto in una custodia per strumenti musicali e imbarcato su un aereo privato. L'operazione, prosegue Mtv, sarebbe stata portata a termine da un non meglio precisato 'Para-Military Group', entrato nell'abitazione del manager fingendosi una band musicale chiamata a tenere un concerto di Natale in casa. Al termine della presunta festa, il gruppo sarebbe uscito trasportando i propri strumenti e nascondendo dentro una delle casse Ghosn. Secondo la stessa fonte, inoltre, Ghosn sarebbe entrato in Libano con un passaporto francese. L'ex manager aveva tuttavia consegnato i suoi tre passaporti agli avvocati giapponesi come garanzia per la libertà vigilata (oltre a una cauzione di circa 12 milioni di euro versata alla giustizia giapponese). - (PRIMAPRESS)
Secondo alcune fonti ufficiali, Ghosn - che a Tokyo era in libertà vigilata sotto strettissime restrizioni e un costante controllo delle autorità - sarebbe fuggito nascosto in una custodia per strumenti musicali e imbarcato su un aereo privato. L'operazione, prosegue Mtv, sarebbe stata portata a termine da un non meglio precisato 'Para-Military Group', entrato nell'abitazione del manager fingendosi una band musicale chiamata a tenere un concerto di Natale in casa. Al termine della presunta festa, il gruppo sarebbe uscito trasportando i propri strumenti e nascondendo dentro una delle casse Ghosn. Secondo la stessa fonte, inoltre, Ghosn sarebbe entrato in Libano con un passaporto francese. L'ex manager aveva tuttavia consegnato i suoi tre passaporti agli avvocati giapponesi come garanzia per la libertà vigilata (oltre a una cauzione di circa 12 milioni di euro versata alla giustizia giapponese). - (PRIMAPRESS)