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Le scuse di Zuckerberg (Facebook) al Congresso non convincono molti

(PRIMAPRESS) - WASHINGTON -  Mark Zuckerberg  davanti al Congresso americano ha tentato di chiarire quanto è accaduto con il caso Cambridge Analitica che avrebbe utilizzato i profili Facebook di milioni di utenti per la campagna politica di Donald Trump. E’ ingenuo pensare che i dati raccolti (gratuitamente) per un servizio online fossero rimasti in un archivio dormiente, tuttavia il giovane Mark ora è nella macchina del fango. Quest’oggi il Washington Post, con un articolo a firma di Geoffrey A.Fowler ha posto una domanda ai lettori e ha voluto fare un gioco con loro: “Ti fidi di Mark Zuckerberg?”.
Dal momento in cui il fondatore di Facebook è entrato nel 2003 nei big digital data Fowler sostiene che abbia cominciato a scusarsi da subito parlando di privacy, trasparenza e migliori politiche di gestione di FB.Si scusa mostrando ingenuità e promette azioni diverse ma poi ci ricade sostengono all’autorevole giornale della capitale.“Così come Zuckerberg si prepara a scusarsi per la prima volta di fronte al Congresso, la domanda che rimane è: che cosa sarà diverso questa volta?”. - (PRIMAPRESS)