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Collezione Dalcuore Estate 2018

(PRIMAPRESS) - La strada dell’autentica sartoria è stretta, ma infinita. Se da un lato la tecnica non le consente scorciatoie o deviazioni, dall’altro apre possibilità inventive il cui unico limite, come per ogni arte, è la coerenza al presente. Fino a tutti agli anni sessanta i grandi sarti erano anche stilisti. Le riviste organizzavano concorsi e visitavano laboratori illustrando le loro idee più innovative, di cui alcune sarebbero state seguite da quell’entità collettiva che allora si chiamava gente e nell’età della globalizzazione si definisce mercato. Ancor oggi Dalcuore vive e pensa la sartoria come interpretazione e non ripetizione, creando ogni stagione una collezione che attraverso i materiali e le fogge racconti come l’uomo contemporaneo vede, o vorrebbe vedere, se stesso. In questa estate del 2017, dalle sue finestre sul porto di Mergellina Dalcuore sembra aver visto un uomo deciso a preoccuparsi più di come si sente che di come appare. Un uomo attivo e contemplativo allo stesso tempo, tanto da guardare oltre la  vanità un po’ attillata che per qualche anno ha generato abiti i quali, a dispetto del nome, risultavano poco abitabili. Per rispondere al bisogno di libertà i volumi sono leggermente più ampi e morbidi, i pantaloni comodi con fondi riproporzionati al piede. L’artigianalità, unica sede dell’unicità, viene evocata anche dai tessuti, sempre prodighi nel mostrare armature dimensionali e filati spessi e complessi, ben visibili a occhio nudo. In una realtà fin troppo conflittuale, in cui ogni settimana dobbiamo rinunciare a due libertà per conservarne una, vestire può e deve essere un momento di serenità, quasi una terapia. Forse per questo Dalcuore favorisce un outfit rilassato, che non divida nettamente il lavoro dal tempo libero. In fin dei conti i tratta di sette capi internazionali, il cui spirito napoletano non è in certi dettagli ormai abusati, quanto in un atteggiamento leggero divertito.  - (PRIMAPRESS)