Brexit deal: ecco lo storico accordo di Natale che cambia le regole tra Europa e Regno Unito
- di RED-ROM
- in Qui Londra
(PRIMAPRESS) - LONDRA - Con l’accordo di libero scambio raggiunto ieri da Regno Unito ed Unione Europea cosa cambierà nei rapporti con il paese britannico? Uno degli aspetti principali riguarda la circolazione delle merci già a partire dal 1 gennaio ma nell’accordo saranno regolamentate anche altre aree di interesse dell'Ue, come investimenti, concorrenza, aiuti di Stato, trasparenza fiscale, trasporti, energia, pesca, protezione dei dati e coordinamento sulla previdenza. Il documento prevede zero dazi e zero quote su tutte le merci che rispettano le regole di origine. L'accordo commerciale tra Londra e Bruxelles, secondo il premier britannico Johnson, consentirà alle aziende inglesi "di fare ancora più affari con i nostri amici europei". Intanto il premier inglese negli auguri di Natale ai suoi concittadini ha parlato dell’accordo come una promessa mantenuta.
Entrambe le parti si sono impegnate (anche se tutti i dettagli potranno essere chiari in questi giorni in cui i funzionari delle due parti metteranno a punto l’accordo complessivo) a mantenere "un elevato livello" di tutela ambientale. Previsto poi un nuovo meccanismo di gestione delle risorse ittiche nelle acque britanniche e di quelle dell'Ue. L'accordo quadro sulla pesca stabilisce che i pescherecci dei Paesi Ue potranno mantenere, per un periodo di cinque anni, i due terzi dei diritti di pesca nelle acque territoriali britanniche garantiti fino a ora.Uno degli interrogativi che aveva animato la Young Generation è stato il destino dell’Erasmus. Il primo grande cambiamento riguarda il mondo dell'università. Il Regno Unito ha fatto sapere infatti che non parteciperà più al programma Erasmus per gli studenti. A partire dal prossimo anno gli studenti europei dovranno chiedere il visto e le rette universitarie raddoppieranno, fino a 30 mila euro all'anno, perché saranno equiparate a quanto già pagano gli studenti extra-europei. Per i giovani che sono già in Gran Bretagna per un periodo di studio dovrebbe esserci una proroga.
Altri aspetti fondamentali saranno l’immigrazione e turismo.
Per anni la Gran Bretagna è stata meta di giovani in cerca di lavoro, desiderosi di impiegarsi magari come camerieri o commessi, per imparare l'inglese. Questo non sarà più possibile. Dal 1 gennaio chi vorrà trasferirsi in Gran Bretagna per lavoro dovrà avere un visto, che si può ottenere però solo se si ha già un'offerta di lavoro con uno stipendio minimo di 25.600 sterline, cioè circa 28 mila euro (meno in caso di lavori essenziali come i medici). Favoriti invece i dottorati di ricerca, specie quelli in materie scientifiche.
Non ci sarà invece un automatico riconoscimento per le professioni, come medici, architetti, dentisti, farmacisti, ingegneri, veterinari. I turisti invece non avranno bisogno di visto, ma possono fermarsi al massimo 3 mesi e devono avere un passaporto. - (PRIMAPRESS)
Entrambe le parti si sono impegnate (anche se tutti i dettagli potranno essere chiari in questi giorni in cui i funzionari delle due parti metteranno a punto l’accordo complessivo) a mantenere "un elevato livello" di tutela ambientale. Previsto poi un nuovo meccanismo di gestione delle risorse ittiche nelle acque britanniche e di quelle dell'Ue. L'accordo quadro sulla pesca stabilisce che i pescherecci dei Paesi Ue potranno mantenere, per un periodo di cinque anni, i due terzi dei diritti di pesca nelle acque territoriali britanniche garantiti fino a ora.Uno degli interrogativi che aveva animato la Young Generation è stato il destino dell’Erasmus. Il primo grande cambiamento riguarda il mondo dell'università. Il Regno Unito ha fatto sapere infatti che non parteciperà più al programma Erasmus per gli studenti. A partire dal prossimo anno gli studenti europei dovranno chiedere il visto e le rette universitarie raddoppieranno, fino a 30 mila euro all'anno, perché saranno equiparate a quanto già pagano gli studenti extra-europei. Per i giovani che sono già in Gran Bretagna per un periodo di studio dovrebbe esserci una proroga.
Altri aspetti fondamentali saranno l’immigrazione e turismo.
Per anni la Gran Bretagna è stata meta di giovani in cerca di lavoro, desiderosi di impiegarsi magari come camerieri o commessi, per imparare l'inglese. Questo non sarà più possibile. Dal 1 gennaio chi vorrà trasferirsi in Gran Bretagna per lavoro dovrà avere un visto, che si può ottenere però solo se si ha già un'offerta di lavoro con uno stipendio minimo di 25.600 sterline, cioè circa 28 mila euro (meno in caso di lavori essenziali come i medici). Favoriti invece i dottorati di ricerca, specie quelli in materie scientifiche.
Non ci sarà invece un automatico riconoscimento per le professioni, come medici, architetti, dentisti, farmacisti, ingegneri, veterinari. I turisti invece non avranno bisogno di visto, ma possono fermarsi al massimo 3 mesi e devono avere un passaporto. - (PRIMAPRESS)