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Cibus: l'Europa mantiene la leadership alimentare ma segnali di "erosione". L'apertura di Urso e Lollobrigida

Cibus: l'Europa mantiene la leadership alimentare ma segnali di "erosione". L'apertura di Urso e Lollobrigida
(PRIMAPRESS) - PARMA - l’Europa mantiene la leadership mondiale in fatto di cibo, con una quota di mercato del 2022 superiore al 40%; in particolare dal 2020 si può notare una leggera riduzione della quota di mercato dell’Europa a vantaggio di America e Asia: nel 2022, il 22,4% del food export mondiale è asiatico, mentre il 29,5% americano. Quote di mercato inferiori rispetto a quella del nostro continente, ma sicuramente rappresenta una dinamica “erosiva” da tenere sotto osservazione. E' quanto emerge da uno studio presentato in occasione dell'apertura della 22a edizione del Cibus a Fiera di Parma (7-10 Maggio) aperta dal Ministro del Made in Italy e delle Imprese Adolfo Urso e il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida.
 
“Il Made in Italy - afferma Il Ministro del Made in Italy e delle Imprese Adolfo Urso - ormai è sinonimo in tutto il mondo di prodotto di qualità ed eccellenza. Nella gamma della produzione internazionale noi siamo nella Serie A. La Food Valley di questo territorio è un vero e proprio modello di eccellenza nell’eccellenza che porta avanti tutti i valori che rendono grande il Made in Italy nel mondo.  Il Salone internazionale dell'alimentazione Cibus a Parma di fatto oggi fa la sua vera e grande riapertura dopo gli anni dei cigni neri e sono lieto di essere qui con tutte le altre istituzioni ma soprattutto con le imprese che sono i veri attori dell'economia. Il nostro Paese, infatti, è composto da imprese e da persone che sono l'espressione autentica della peculiarità del nostro sistema industriale che porta sul mercato prodotti capaci di stare nel mondo perché considerati quelli belli, buoni e ben fatti e per questo nella gamma della produzione internazionale noi siamo nella serie A e lo siamo grazie all’alimentazione”.
Nel corso della giornata sono stati presentati i dati della ricerca realizzata dal CERSI, Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Fiere di Parma. Lo studio evidenzia in particolare come nel decennio 2013 – 2023 la crescita italiana nell’export agrifood è stata del 27% rispetto al 12% della media europea. Un risultato che ha portato i prodotti agroalimentari italiani venduti all’estero a sfiorare i 64 miliardi di dollari, circa il 10% dell’export europeo (679 miliardi di dollari), collocando il nostro Paese al quarto posto nel 2023 per sviluppo dell’export in Europa. Sono alcune delle principali conclusioni della ricerca realizzata dal CERSI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Fiere di Parma, presentata a Cibus (fino al 10 maggio), in occasione del convegno inaugurale "Dinamiche competitive internazionali nel settore agroalimentare".
 
Questi dati suggeriscono che, in un contesto macroeconomico e in un arco temporale caratterizzato da grande incertezza su tanti fronti, le imprese italiane del settore agroalimentare hanno mostrato grande capacità di adattamento ai cambiamenti nell’ambiente e sono state in grado di sostenere e sviluppare la propria competitività sui mercati internazionali più di quanto non sia accaduto in altri paesi europei”, afferma Fabio Antoldi Professore di Strategia Aziendale e Imprenditorialità all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore del CERSI.
 
Come dimostra anche il rapporto presentato oggi - afferma il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida - la  nostra Nazione, grazie all’impegno del Governo Meloni e al duro lavoro dei nostri agricoltori, produttori e imprenditori, sta dimostrando incoraggianti segnali di crescita. L’Italia si conferma terra di eccellenza e vincente nei mercati esteri. Uno straordinario risultato che evidenzia la qualità dei prodotti Made in Italy, la solidità del nostro tessuto imprenditoriale e la nostra capacità di fare sistema 
per conquistare i mercati globali. L’Italia è una grande Nazione e questi dati non possono che confermarlo: siamo una superpotenza della qualità”.
  - (PRIMAPRESS)