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Declino cognitivo: una macchina di training ne ferma il processo con l’allenamento neuroreattivo

Declino cognitivo: una macchina di training ne ferma il processo con l’allenamento neuroreattivo
(PRIMAPRESS) - MILANO  - Macchine fitness per tenere sotto controllo il declino cognitivo a cominciare dal Parkinson. Abituare il corpo e la mente a reagire agli impulsi improvvisi che possono verificarsi nella vita di tutti i giorni. Gesti automatici per molte persone, autentici ostacoli per altre, soprattutto chi soffre di demenza e declino cognitivo nelle sue varie fasi. L'azienda marchigiana Reaxing, con sede a Milano, ha ideato una metodologia che mette al centro del movimento non i muscoli, ma il cervello.
Si tratta di macchinari per il trainingneuroreattivo basati su di una tecnologia proprietaria, certificata da 7 brevetti. Si tratta di treadmill, panche e altre attrezzature che si trovano in centri riabilitativi, strutture mediche ed in palestra ma che hanno una tecnologia innovativa che fornisce, durante il gesto motorio, impulsi sensoriali improvvisi per forzare l’utilizzatore a reagire. In pratica, la persona che si allena con questi strumenti aumenta la capacità di affrontare gli imprevisti, migliorando le prestazioni e riducendo il rischio di infortuni. Condizioni utili per chi è sano ma soprattutto per chi ha un problema di tipo cognitivo o neurodegenerativo. Il protocollo è per l’utilizzo nell’ambito del trattamento di patologie neurodegenerative e in ambito fisioterapico.  Ma qual è il principio su cui si basa il meccanismo delle "macchine"? Il Dott. Marco De Angelis, Professore dell’Università dell’Aquila, Dipartimento Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologie, spiega “che il movimento umano non è un fenomeno solo muscolare ma nasce dall’interazione continua tra il sistema nervoso centrale e quello sensoriale. Il concetto innovativo consiste quindi nel passare dall'allenamento puramente muscolare, con movimenti addirittura guidati, o puramente cardiovascolare, con gesti ciclici ripetuti perfettamente identici a sé stessi, all'allenamento neuroreattivo, per migliorare la qualità della vita facendo della prevenzione una macchina del tempo. Questo tipo di allenamento si definisce allenamento neuroreattivo, in quanto comporta uno spostamento del focus della seduta di allenamento dai muscoli all'intero corpo, agente come sistema integrato delle sue varie componenti, considerando tra queste la capacità elaborativa del cervello senso-motorio come fulcro del benessere fisico”. - (PRIMAPRESS)