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Ambiente, Assorimap chiede a Galletti: ripensare tutti gli imballaggi per il riuso

Ambiente, Assorimap chiede a Galletti: ripensare tutti gli imballaggi per il riuso
(PRIMAPRESS) - ROMA - Più visione e più rigore è quanto chiede Corrado Dentis di Assorimap, l’Associazione che riunisce la maggior parte delle aziende di riciclo delle materie plastiche, in una nota inviata al ministro dell’Ambiente, Luca Galletti. Dentis chiede di intervenire perché in Italia si costruisca una politica per un’economia circolare basata su filiere di riciclo dei materiali  così come indicato, in tema di sostenibilità economica, dal recente World Economic Forum che si è tenuto nei mesi scorsi a Davos in Svizzera. “Secondo quanto emerso dal forum – spiega il presidente di Assorimap, Corrado Dentis – gli analisti economici hanno prefigurato che passando ad una economia circolare a livello mondiale, in soli cinque anni, si potrebbe risparmiare oltre 500 milioni di dollari di costi di materiali e generare oltre 100 mila nuovi posti di lavoro solo evitando di mandare in riscarica rifiuti riciclabili. E’ ciò che sosteniamo da tempo chiedendo una politica più stringente sulle aziende produttrici che devono concentrarsi sulla formazione di filiere circolari con il riuso e la rigenerazione delle materie per generare nuovi prodotti. Minor produzione di nuove materie prime – ha aggiunto Dentis – significa meno uso di petrolio e meno inquinamento”. Il rapporto di Davos analizza i benefici per le imprese con un passaggio all’economia circolare, che ripensa gli attuali modelli di consumo attraverso un processo di riutilizzo, nel quale i prodotti vengono progettati e commercializzati in modo tale che i loro componenti e i materiali che li costituiscono possano essere reimpiegati molte volte evitando la produzione ingente di rifiuti. L’adozione delle filiere circolari, secondo Assorimap, ha anche un riflesso sull’economia di scala  perché negli ultimi 10 anni i prezzi delle materie prime sono quasi triplicati incidendo notevolmente sui costi del prodotto finale.  «In particolare – aveva evidenziato a Davos la direttrice del Wef,  Desiree Mohindra,  – le industrie manifatturiere potrebbero vedere i loro costi ridursi in modo significativo con l’adozione di un modello di business circolare. Ad esempio, i costi del materiale degli smartphone potrebbero essere ridotti di oltre il 60% ripensando interamente il modo in cui vengono realizzati e smaltiti». - (PRIMAPRESS)