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Paradisi Fiscali: il PE boccia la lista nera dei paesi “Non ci sono i peggiori” e approva una risoluzione non legislativa

Paradisi Fiscali: il PE boccia la lista nera dei paesi “Non ci sono i peggiori” e approva una risoluzione non legislativa
(PRIMAPRESS) - BRUXELLES - Il Parlamento Europeo fa autocritica sulla lista nera dei paradisi fiscali che non includono i peggiori trasgressori e passa all’azione. I deputati hanno approvato una risoluzione in cui si invita a modificare il sistema utilizzato per redigere la lista UE dei paradisi fiscali perché “confuso ed inefficace”. L’elenco UE dei paradisi fiscali, istituito nel 2017, ha avuto finora un “impatto positivo”, ma non è stato “all’altezza del suo potenziale in quanto le giurisdizioni che attualmente contiene coprono meno del 2% delle perdite di gettito fiscale a livello mondiale”. Nella risoluzione non legislativa approvata ieri sera con la Presidenza del Consiglio e la Commissione, l’attuale sistema viene definito come “confuso ed inefficace”.  Il testo è stato approvato con 587 voti favorevoli, 50 contrari e 46 astensioni. I deputati propongono delle modifiche che renderebbero il processo di valutazione di un paese più trasparente, coerente e imparziale. In particolare, dovrebbero essere aggiunti alcuni criteri per garantire che più paesi vengano considerati dei paradisi fiscali ed evitare che un paese venga rimosso dall’elenco troppo rapidamente. I Paesi UE non dovrebbero essere esclusi dall’analisi per vedere se presentano qualche caratteristica di paradiso fiscale, e quelli che non superano tale verifica dovrebbero essere considerati a loro volta paradisi fiscali. Dopo la votazione, il Presidente della sottocommissione parlamentare per le questioni fiscali (FISC), Paul Tang (S&D, NL) ha affermato: "Definendo ‘confuso ed inefficiente’ l‘elenco UE dei paradisi fiscali, il PE dice le cose come stanno. La lista può essere un valido strumento, ma gli Stati membri hanno dimenticato qualcosa quando l'hanno compilata: i paradisi fiscali veri e propri. L’elenco infatti non sta migliorando, sta peggiorando. Guernsey, le Bahamas e ora le Isole Cayman sono solo alcuni dei ben noti paradisi fiscali che gli Stati membri hanno tolto dalla lista. Rifiutandosi di affrontare adeguatamente l'evasione fiscale, i governi nazionali stanno deludendo le aspettative dei loro cittadini per oltre 140 miliardi di euro. Soprattutto nel contesto attuale, ciò è inaccettabile. - (PRIMAPRESS)