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La Terra dei Fuochi da uranio impoverito: Scanu (Pd), un disastro ambientale di grandi proporzioni

  • di RED-ROM
  • in Ambiente
(PRIMAPRESS) - ROMA - Una “terra dei fuochi”, quella creata dagli apparati militari con i poligoni di tiro dove è stato fatto uso di proiettili ad uranio impoverito. E’ quanto accertato dalla Commissione della Camera con la relazione finale approvata oggi a maggioranza dei voti dei membri che ne hanno fatto parte.  Da Salto di Quirra a Capo Teulada sino al poligono di tiro di Torre Astura (Latina), la presenza di munizioni tossiche ne ha fatto aree ad alto rischio. Nel '94 in una esercitazione militare sarebbero stati smaltiti i proiettili ad uranio impoverito senza poi parlare della forte presenza di amianto in navi ed aerei utilizzate per le missioni militari. Un disastro ambientale che lascerà traccia su quei territori per decine di anni con l’incognita di cosa potrà produrre in fatto di inquinamento di faide acquifere e polveri tossiche.
"Mai più una penisola interdetta, mai più militari morti senza un perché - ha commentato il presidente della Commissione, Giampiero Scanu (Pd) - È diventato il simbolo della maledizione che per troppi decenni ha pesato sull’universo militare: la Penisola Delta del Poligono di Capo Teulada, utilizzata da oltre 50 anni come zona di arrivo dei colpi, permanentemente interdetta al movimento di persone e mezzi. Le immagini satellitari ritraggono una discarica non controllata: sulla superficie tonnellate di residuati contenenti cospicue quantità di inquinanti in grado di contaminare suolo, acqua, aria, vegetazione, animali. E l’uomo".Non sorprendono, a questo punto, le indagini condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari per il delitto di disastro doloso. L’omessa bonifica per ragioni di “convenienza” economica e il prosieguo delle esercitazioni sono scelte strategiche che stonano a fronte di un crescente e assordante allarme prodotto dalla penisola interdetta tra cittadini e istituzioni. Mai più militari morti e ammalati senza sapere perché, mai più una “penisola interdetta”: ecco gli obiettivi perseguiti dalla quarta Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito. Mai più una gestione del territorio affidata in via esclusiva all’autorità militare, senza interlocuzioni con l’amministrazione dell’ambiente, con la Regione e con le Autonomie locali. Garantire al meglio la sicurezza e la salute dei militari non è un sogno, ed è un atto dovuto alle nostre Forze armate per l’impegno e lo spirito di sacrificio dimostrati ogni giorno al servizio del Paese. - (PRIMAPRESS)