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In Europa 400 mila nuovi posti di lavoro entro il 2030 dal Green Job

(PRIMAPRESS) - ROMA - Nel 2030 gli occupati del green job in Europa saranno circa 400 mila secondo la ricerca presentata oggi da Plastic Recyclers Europe e Assorimap, l’Associazione dei riciclatori indipendenti delle materie plastiche nel convegno: Italia>Europa, l’economia circolare del riciclo della plastica tra regole e nuove opportunità di lavoro. “Oggi in Ialia sono appena 11 mila  - ha sottolineato il presidente di Assorimap-Confimi, Corrado Dentis – nel 2030 nel nostro paese potrebbero raggiungere le 38 mila unità. Appare chiaro dove devono essere puntate le attenzioni della nostra governance”. La ricerca sarà affidata alle commissioni Ambiente di Camera e Senato per essere portate all’attenzione dell’ agenda del semestre italiano della UE. Ton Emans, presidente di Plastic Recyclers Europe snocciola i numeri dell’Europa dei 27 paesi membri  con una presenza  54.915 imprese di trasformazione di rifiuti plastici e 1000 di riciclo con un fatturato di 302 miliardi di euro di cui l’Italia ha una fetta di 43 miliardi di euro. Gli spazi di crescita del settore sono evidenti secondo gli organizzatori del convegno ma anche registrando gli interventi delle diverse anime dei consorzi, associazione ed imprese del riciclo: da Polieco a Coripet, da Fise ad Aliplast, da Revet a Sorema, da Conoe alla Fondazione per lo sciluppo sostenibile. Oltre il dato europeo, infatti, vanno considerate le prospettive di crescita che vedrà la presenza di oltre 8,4 miliardi di persone distribuite nel globo con un 40% in più di energia consumata e circa 30% in più di acqua e cibo come vedremo anche nelle considerazioni che usciranno all’indomani di Expo 2015. “Dobbiamo uscire dall’ambientalismo per passare ad una programmazione socio-ambientale basata su analisi rigorose non dettate dalle logiche di parte – ha sostenuto Dentis – mettendo in campo azioni di libero mercato capaci di rispondere ad un allineamento degli obiettivi e degli standard europei”. Per Emans la ricetta di un sistema integrato per la gestione dei rifiuti è fatta di quattro punti fondamentali: la progettazione ed il design di imballaggi che devono essere già concepiti per il loro riciclo; la raccolta e la selezione già programmata in funzione dei materiali che sono stati progettati; evitare al massimo il conferimento dei rifiuti in discarica ed infine ogni paese deve poter controllare i propri flussi di materiali da avviare a riciclo per evitare l’export. L’annotazione a margine di queste regole è la convinzione che i rifiuti devono essere visti come commodities non solo per generare valore e contribuire al PIL del paese ma anche per eliminare ingenti emissioni di CO2. Sempre secondo quanto riportato dallo studio di Plastics Recyclers Europe ed Assorimap, le previsioni per il 20130 sono di ridurre di oltre 3 milioni 299 mila grammi di CO2 per KWh prodotto.          - (PRIMAPRESS)