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La mostra Hot Spot allo GNAM di Roma tra arte e la bellezza imprigionata della Terra dei Fuochi

La mostra Hot Spot allo GNAM di Roma tra arte e la bellezza imprigionata della Terra dei Fuochi
(PRIMAPRESS) - ROMA - Alla Galleria d'Arte Moderna di Roma si chiuderà il prossimo 26 febbraio la mostra Hot Spot. Caring for a burning world, curata da Gerardo Mosquera. La rassegna HOT SPOT prende il titolo dall’omonima opera di Mona Hatoum (Hot Spot, 2013) inclusa in mostra: una grande installazione in ferro e neon che raffigura il pianeta Terra acceso da una luce rossa che simboleggia i conflitti che lo rendono rovente. L’opera racconta di come il modo dirompente con cui è stata organizzata la società umana sembri condurre alla catastrofe ambientale. È una ulteriore occasione per mettere in campo i diversi temi affrontati da questa mostra, che vanno dalla denuncia concreta di una società moderna pericolosamente orientata alla catastrofe ambientale fino alla possibilità di uno sviluppo armonioso dell’umanità nel suo ambiente. Al centro, un attivismo estetico come solo l’arte e la bellezza possono promuovere, per stimolare la riflessione comune e sensibilizzare alla questione di una natura in crisi, immaginando un diverso rapporto con il pianeta. Nell'ambito della rassegna d'arte, la Direttrice della GNAM, Cristiana Collu ha voluto unire il linguaggio espressivo della mostra a quello dei bisogni e delle speranze di un territorio. Con il "Caso Giuliano", la Terra dei Fuochi, il 25 febbraio si terrà nella Sala delle Colonne della Galleria, un dibattito con là Vicepresidente del Senato, Maria Domenica Castellone, Don Maurizio Parriciello, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e l'artista Jorit.  Nella cornice di Hot Spot, aperta indagine sul tema della sostenibilità ambientale e del rapporto dell’uomo con la natura, si presenta il caso del comune di Giugliano, uno dei luoghi principali della tristemente nota “Terra dei fuochi”. Maria Domenica Castellone, Vicepresidente del Senato della Repubblica, originaria di Giugliano, si batte da tempo, anche in Parlamento, per liberare una “bellezza imprigionata”, quella di un territorio bello, fertile e ricco di potenzialità.  - (PRIMAPRESS)