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Sassari: incendiata ambulanza del 118. L'appello di Balzanelli (Sis 118) a Speranza: "Mettere in sicurezza tutto il sistema di soccorso"

  • di RED-ROM
  • in Sardegna
(PRIMAPRESS) - SASSARI - Dopo gli episodi di aggressioni e di atti vandalici di Napoli ad unità mobili del 118, a Sassari ignoti compiono l’ennesimo atto di gratuita violenza contro una ambulanza del servizio data alle fiamme e completamente distrutta. Ma che cosa sta accadendo nel servizio sanitario d’emergenza. Gli episodi non possono essere più derubricati come semplici fatti di cronaca ma come un questione su cui il ministro della Salute  deve mettere mano. “Ci siamo chiesti perchè questi episodi continuano a ripetersi? - sbotta il presidente nazionale del Sis 118 Mario Balzanelli ed incalza - chi vuole minare l’efficenza del 118 e perché. Ed inoltre ci siamo mai chiesti cosa sarebbe il nostro paese privato di un servizio come il 118. A chi giova?”.
L’insostituibilità del 118, secondo Balzanelli, deve essere compresa nella sua funzione di “Sistema salvavita”. “Deve comprenderlo la governance del paese come già sanno milioni di persone che si sono travate ad essere salvate in quei frangenti dove l’efficenza di un servizio fa da sottile confine tra la vita e la morte”, rimarca ancora Balzanelli.
“Il 118 nazionale ha bisogno - urgentissimo - di cambiare pagina, di essere sostenuto dalle istituzioni, di essere messo nelle migliori condizioni per poter adempiere, in un contesto clinico di doverosa eccellenza, la sua alta mission istituzionale, obiettivo che deve comprendere necessariamente “mettere in sicurezza” tutto il Sistema, a partire dai cittadini sino a tutti gli operatori. Invoco, ancora una volta, e con grande fiducia, l'intervento più urgente e risolutore del Governo, ed in particolare del Ministro della Salute Roberto Speranza, perché questa svolta irrinunciabile arrivi, perché il “118 Italia” sia riconosciuto, nei fatti e non solo a parole, quale baluardo insostituibile della tutela tempo dipendente della vita di tutti che più a nessuno venga in mente di offendere e di ledere”.  - (PRIMAPRESS)