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Ascione e Cristicchi di scena al Teatro Tor Bella Monaca

(PRIMAPRESS) - ROMA - Si comincia il 2 maggio con la  chitarra di Domenico Ascione,  protagonista di pagine di grandi maestri del Sudamerica come Baden Powell, Piazzolla, Gnattali e del compositore e jazzista francese Bolling che con la loro musica , tra samba,bossanova e nuevo tango, tra tradizione jazzistica e classica, negli anni che vanno dai ’60 agli ’80, hanno inciso profondamente nella vita musicale del loro tempo. Insieme al pianoforte di Alberto Galletti, il contrabbasso di Marco Camboni e la batteria di Piero Fortezza, Domenico Ascione propone arrangiamenti storici di quel repertorio, insieme ad altri per la prima volta arrangiati e rivisitati e il famoso concerto per chitarra classica e piano jazz di Claude Bolling. Un patrimonio musicale di grande spessore che merita una nuova diffusione per la vitalità musicale che ci testimonia ancora oggi. Dopo i successi musicali e teatrali Simone Cristicchi dal 3 al 5 maggio è di scena con il suo “Mio nonno è morto in guerra”, un’occasione per il pubblico di provare la versatilità di un giovane artista poliedrico. ul palco 14 vecchie sedie accatastate, che proiettano sullo sfondo una ragnatela di luce. 14 vecchie sedie che, una dopo l'altra, prendono vita in 14 storie “in bianco nero”. Un pianoforte, un leggìo e nient'altro. Tanto basta per raccontare le storie di 14 piccoli eroi quotidiani che hanno attraversato o sono stati attraversati da un uragano della Storia, la Seconda Guerra Mondiale. Storie di bombardamenti nelle borgate, di fame, storie di madri coraggiose, di prigionieri in Africa, di soldati nella ritirata di Russia, di lotta partigiana e di fascisti. Campi di concentramento ed esuli fuggiti dall’Istria. Alternando registri vocali e stilistici, Cristicchi dà vita ad ogni singolo personaggio, a questo album di ricordi che ancora gridano rabbia per un dolore gratuito e inutile e, per contraltare, bisogno di leggerezza per sopravvivere. Voci che colmano il silenzio di uomini e donneinghiottiti dal vortice della Storia, ma anche il silenzio di chi ha preferito tacere, per convenienza o per dimenticare un dolore inenarrabile.
A questo album di aneddoti e ricordi, si affiancano brani scelti dal repertorio della canzone popolare e d’autore: De Gregori, Fossati, Vian ed anche canti alpini reinterpretati per voce e pianoforte.
Parole narrate, parole cantate, parole che raccontano la stupidità, l’assurdità della guerra, ma soprattutto l’umanità nascosta tra le macerie, in uncaleidoscopio di voci capaci di divertire e commuovere. Lo spettacolo è tratto dall’omonimo libro di Simone Cristicchi edito da Mondadori e pubblicato nel marzo 2012, e che raccoglie 57 piccole storie di reduci, partigiani, civili sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale.
- (PRIMAPRESS)