Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV

Slow Wine Fair 2024: l’eccellenza del vino in mostra ma con uno sguardo all’agricoltura del futuro

Slow Wine Fair 2024: l’eccellenza del vino in mostra ma con uno sguardo all’agricoltura del futuro
(PRIMAPRESS) - BOLOGNA - Mentre oggi a Bruxelles oggi si dicuterà delle politiche agricole a Bologna lo Slow Wine Fair 2024, che si chiuderà domani 27 febbraio, pone l'accento sulla necessità di suoli fertili per non entrare in un loop di povertà alimentare. La rassegna emiliana ha riunito quasi 1.000 espositori provenienti da tutte le regioni italiane e da 27 Paesi mostrando l'alta qualità raggiunta. Ma tutto questo non basta se non si guarda alle politiche future dell'agricoltura sistemica e consapevole. «Tutti i giorni, in ogni angolo del pianeta, ci si confronta con la sensazione di fame, quindi con il cibo. Ci si confronta quotidianamente con l’agricoltura, spesso senza nemmeno rendersene conto. E con la terra, col suolo, con la vita che in esso risiede. Perché senza fertilità non c’è agricoltura e senza agricoltura non c’è cibo – sottolinea Nappini – . Il 95% del cibo globale è prodotto dal suolo, ma non solo: il terreno costituisce il più grande serbatoio naturale di carbonio del pianeta. Stanno venendo al pettine i nodi prodotti da decenni di miopia, in cui l’agricoltura è stata depauperata in ogni modo, la classe politica non si è curata del valore e della qualità del cibo, e del modo in cui veniva prodotto, e non ci si è occupati delle condizioni di vita e di lavoro di chi coltiva, soprattutto nelle aree interne, che sono comunque il 70% dei territori italiani. Ricostruire un corretto rapporto con il sistema alimentare e col cibo passa dalla conoscenza: per questo riteniamo quanto mai urgente l’introduzione dell’educazione alimentare nelle scuole come materia curriculare; un’educazione alimentare che affronti il sistema del cibo sotto il profilo della salute umana e ambientale, ma anche rispetto alla produzione, dal punto di vista etico e identitario». - (PRIMAPRESS)