Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 985

Teatro, farsa musicale e tradizione partenopea: in scena “A chi la dà e a chi l’apprumett”

(PRIMAPRESS) - ROMA - La Compagnia del Cut debutta lunedì 30 marzo sul palco del Teatro Manzoni di Cassino con una farsa tutta da ridere. Il Centro Universitario Teatrale di Cassino porta in scena la comicità, l’esasperazione, l’ingenuità e il folklore tipici napoletani. “A chi la dà e a chi l’apprumett”, al suo debutto, trascina con sé con toni forti e spassosi la magia del teatro di fine Ottocento, l’ironia femminile colorata da burle e bugie, lo spirito e l’arguzia del saper fare partenopeo. Un genere caduto in disuso negli ultimi decenni, ma che merita di essere riscoperto e riletto con altri occhi. Lunedì prossimo, 30 marzo, alle ore 21, la farsa ritrova quindi il suo originale vigore sul palco del Teatro Manzoni di Cassino, grazie all’intero cast di attori e alle voci dei 30 elementi del Corso di Canto Scenico e per Musical del Cut. Ai dialoghi in dialetto napoletano si alternano alcune brevi canzoni con accompagnamento dal vivo, che, lungi dall’essere un riempitivo, fanno parte a pieno titolo della storia narrata. “Approfittando del testo di Anna De Santis, abbiamo voluto far riassaporare al pubblico quel gusto dolce e amabile di situazioni e battute esilaranti, di personaggi ‘esagerati’, di una recitazione spesso sopra le righe – spiega il regista e autore delle musiche Antonio Lauritano sottolineando che – gli attori sono stati chiamati a un impegno doppio in quanto il genere farsa esige anche uno sforzo fisico considerevole, proprio per dare ad esso quelle cadenze e quei ritmi spesso al limite del parossistico”. Ma l’estremizzazione non è la sola chiave di lettura dello spettacolo. Anna De Santis, infatti, precisa come sia anche e soprattutto “l’ironia a essere dominante per tutta la durata di entrambi gli atti dello spettacolo”. L’autrice, infatti, la pone in forte risalto nell’abilità delle donne a gabbare uomini potenti nel loro lavoro ma impotenti davanti al fascino femminile, nel dipingere alcuni maschi secondo gli stereotipi più classici, nel rappresentare l’amministrazione cittadina gestita nella realtà dei fatti da un semplice messo comunale piuttosto che dal sindaco, nella capacità delle comari di prendersi in giro esasperando il loro appeal nel gioco delle parti con gli uomini presenti nella loro vita. CUT Locandina La trama si sviluppa sulla storia di Donna Lucia, giovane casalinga che tiene maniacalmente pulita la casa, e del marito Gennaro, usciere comunale, detto “il cazzone” sia per la sua intelligenza non particolarmente pronta, sia per il fatto di non riuscire ad avere figli. Donna Carmela, la comare e intima amica di Lucia, le propone di uscire da questa situazione usando, così come lei stessa ha fatto, il teorema “A chi si dà – pressoché nessuno – e a chi si promette – tutti”. In pochissimo tempo donna Lucia, attraverso stratagemmi esilaranti, oltre a colmare la sua famiglia di ogni ben di dio, riesce anche a ottenere una casa nuova di fronte al mare. La situazione si complica quando scopre di essere rimasta incinta ma, con l’aiuto di donna Carmela e della fidata e furbissima cameriera Filomena, riesce non solo a mantenere intatti i suoi “rapporti” ma anche a far credere a ognuno dei suoi pretendenti che il figlio in arrivo sia il loro. - (PRIMAPRESS)