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“La pioggia che non cade”, esordio musicale nel segno del cinema

(PRIMAPRESS) - ROMA - Cosa c’è dietro l’esordio di una nuova band musicale? Nell’era dei talent, c’è ancora qualcuno che sceglie la strada più lunga, suonando nei locali e costruendosi così, volta per volta, il proprio pubblico. Poco importa se, nel frattempo, c’è una vita da mandare avanti, e bisogni concreti da soddisfare. Con la motivazione, ogni cosa diventa possibile. E allora, terminata l’esibizione, si corre a lavoro, per guadagnare il necessario. Poi, un giorno, arriva la grande occasione, e la volontà di farcela diventa ancora più forte. Proprio ciò che succede ai componenti degli inverso, band pop folk romana sul campo da diversi anni e oggi in sala con “La pioggia che non cade”, film che segna il loro debutto anche sul fronte discografico. Si, perché il titolo del lungometraggio è lo stesso del loro primo disco, disponibile online dal 16 giugno. L’idea di fondere i due linguaggi espressivi è venuta al produttore e autore Tonino Abballe, proprio ascoltando la musica degli inverso. Un mix di sonorità calde, in cui si mescolano ritmi blues e tangheri, richiami alle ballate degli anni ’60, e testi di grande intensità. Una scommessa, su cui ha voluto puntare anche il regista Marco Calvise, e tutti i membri del gruppo, qui in prima linea nelle vesti di attori. Loro sono Carlo Picone, voce, pianoforte e chitarra, Vincenzo Picone, al basso, Mauro Fiore, alla batteria, Simone Pletto, alla fisarmonica, Vincenzo Citriniti, al sax, e Anna Russo, al violoncello. Le loro vicende si snodano sullo schermo con grande vivacità, trasportando lo spettatore in un mondo fatto di sacrifici e promesse mancate, ma anche di tanta speranza e voglia di emergere. Tutto inizia con l’incontro della band con un produttore musicale, che colpito dall’esibizione degli inverso si presenta ai musicisti proponendo loro un incontro che li aiuterà a entrare nell’ambiente, quello che conta. I ragazzi sono perplessi, ma decidono di accettare, certi che non bisogna lasciarsi sfuggire nulla. Inizia così un percorso tortuoso, in cui i componenti del gruppo si destreggiano con decisione, all’inseguimento di un sogno che sembra diventare sempre più concreto e accompagnati da una grande amicizia. “La pioggia che non cade” è una commedia che parla di sentimenti e coraggio, in cui sarà facile ritrovarsi. La melodia si unisce alle immagini e genera un racconto piacevole e originale, che rimanda ai più classici “musicarelli”, ma rivisti in chiave moderna. Interessante la scelta di impiegare gli stessi musicisti come protagonisti, per trasmettere una maggiore spontaneità. Per loro una buona prova anche da questo punto di vista, ma sicuramente lo spettatore rimarrà particolarmente colpito dalle canzoni, le stesse raccolte nell’omonimo disco. Scorrevole e leggera, un’opera che comunica positività, in un momento in cui ce n’è certamente bisogno. Un esordio in grande stile, per una band che parte da Roma per conquistare tutti. - (PRIMAPRESS)