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GRECIA, EUROGRUPPO EVITA DEFAULT. MONTI: "UN RISULTATO IMPORTANTE PER TUTTI"

(PRIMAPRESS) -

alt BRUXELLES - Sono state necessarie 12 ore di riunione, poi i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo hanno trovato l'accordo sul secondo programma di aiuti alla Grecia per 130 miliardi. L'obiettivo debito/Pil al 2020 è stato fissato poco al di sopra del 120%. Le discussioni si sono protratte fino a tarda notte soprattutto per convincere le banche esposte ad accettare una più marcata riduzione dei rendimenti del loro investimento in obbligazioni greche.   Il nuovo pacchetto di aiuti "garantirà" il futuro della Grecia nell'Eurozona: lo ha detto il presidente Jean Claude Juncker, che ha annunciato che l'accordo prevede un rafforzamento della sorveglianza su Atene, con una presenza permanente della troika e l'inserimento di una norma sulla priorità dei pagamenti al servizio del debito nella Costituzione. L'accordo raggiunto garantisce, ha sottolineato Junker, la tenuta della Grecia nell'euro e le dà il tempo di tornare su un percorso di crescita sostenibile.   L'accordo con i privati (Psi) prevede "un haircut nominale del 53,5%". E' scritto nella dichiarazione finale del consiglio dei ministri finanziari che considerano l'intesa "una base appropriata per lanciare l'invito allo scambio dei bond del governo greco". Il Psi è "condizione necessaria" e l'Eurogruppo "attende con impazienza un'alta partecipazione dei creditori privati" definita "significativo contributo" alla sostenibilità del debito greco.   L'accordo "è un bel risultato per la Grecia, per l'Eurozona e per i mercati, speriamo". E' il commento a caldo del presidente del Consiglio Mario Monti, al termine della lunghissima riunione dell'Eurogruppo. "E' stato un lungo lavoro - ha aggiunto - l'Europa è anche in grado di funzionare". I maggiori sacrifici da parte dei detentori privati del debito greco è stato al centro "di un intenso negoziato durato tutta la notte - ha aggiunto - . Per quanto riguarda invece la "lettera sulla crescita" firmata dall'Italia e da altri 11 Paesi Ue, "è destinata al Consiglio europeo" dei primi di marzo. - (PRIMAPRESS)