La Cina vara la legge di sicurezza nazionale per "ingabbiare" le proteste di Hong Kong
- di RED-ROM
- in Mondo
(PRIMAPRESS) - HONG KONG - Quanto è grande il piccolo? La domanda è quella che sta circolando nelle università di Hong Kong dopo l’approvazione da parte della Cina della legge sulla sicurezza nazionale ideata per l’ex colonia inglese.
La legge, votata all'unanimità riguarderà, secondo le precisazioni del governo asiatico, solo piccoli gruppi di persone poiché mira a colpire separatismo e sovversione.
Ma i contorni della misura non sono chiari perché non si stabilisce che cosa rientra nei piccoli gruppi. Cento, duecento persone rispetto alle migliaia di persone scese in piazza per contestare la limitazione della libertà nei mesi scorsi, potrebbero essere anche un piccolo gruppo ma sicuramente portatori di altri interessi di settori. Fatto è che il provvedimento ha indotto il movimento di attivisti sorto nelle università ed aggregatisi intorno a Joshua Wong, hanno deciso di sciogliere per non incappare nelle severe pene di Stato. Alla misure restrittiva c’è stata la dura reazione di Usa, Ue e Gran Bretagna anche se Pechino va avanti per la sua strada senza ascoltare. L’Europa in particolare se ne dovrebbe ricordare. - (PRIMAPRESS)
La legge, votata all'unanimità riguarderà, secondo le precisazioni del governo asiatico, solo piccoli gruppi di persone poiché mira a colpire separatismo e sovversione.
Ma i contorni della misura non sono chiari perché non si stabilisce che cosa rientra nei piccoli gruppi. Cento, duecento persone rispetto alle migliaia di persone scese in piazza per contestare la limitazione della libertà nei mesi scorsi, potrebbero essere anche un piccolo gruppo ma sicuramente portatori di altri interessi di settori. Fatto è che il provvedimento ha indotto il movimento di attivisti sorto nelle università ed aggregatisi intorno a Joshua Wong, hanno deciso di sciogliere per non incappare nelle severe pene di Stato. Alla misure restrittiva c’è stata la dura reazione di Usa, Ue e Gran Bretagna anche se Pechino va avanti per la sua strada senza ascoltare. L’Europa in particolare se ne dovrebbe ricordare. - (PRIMAPRESS)