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Ristoratori ancora sul piede di guerra. Sit-in in tutta Italia per le riaperture

Ristoratori ancora sul piede di guerra. Sit-in in tutta Italia per le riaperture
(PRIMAPRESS) - ROMA- Non sapere una data per le riaperture è il motivo principale delle manifestazioni in piazza. Le chisure a singhiozzo e la mancanza di orizzonti certi stanno esasperando alcune categorie che da oltre un anno vivono nell'incertezza di una ripresa dell'attività. Per gli ex sostegni economici c'è stato solo un cambio di definizione in sostegni ma il risultato non cambia perchè i ritardi con cui arrivano non consentono di preservare le attività commerciali dal fallimento. Ai ritardi amministrativi si sono aggiunti quelli sanitari per un rallentamento nella campagna di vaccini. Ora arriva anche l'altra notizia che Johnson&Johnson probabilmente sospenderà il suo Janssen in attesa di verificare alcuni episodi di trombosi.
In questo scenario incalzano le proteste delle categorie produttive che chiedono le riaperture. Esercenti in piazza in 21 città da Firenze a Napoli a Genova, in contemporanea con l'assemblea Fipe-Confcommercio a Roma. "Siamo qui per chiedere di poterci rialzare.Chiediamo una data per iniziare a risollevarci, troppi colleghi sono caduti,troppi ristori promessi non sono arrivati", spiegano. Secondo la Fipe, 30 mila imprese hanno chiuso lo scorso anno e altrettante rischiano quest'anno. Centinaia i commercianti in sit-in al Circo Massimo, a Roma. - (PRIMAPRESS)