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Regionalismo differenziato, Boccia (Affari Regionali): "necessità di coinvolgere Parlamento, autonomie e opposizioni"

Regionalismo differenziato, Boccia (Affari Regionali): "necessità di coinvolgere Parlamento, autonomie e opposizioni"
(PRIMAPRESS) - ROMA - L’audizione del ministro per gli affari Regionali oggi in Commissione sul regionalismo differenziato è partita da una premessa: “In Conferenza Stato Regioni il governo ha sempre ascoltato le ragioni di tutti e non per il fantomatico 15 a 5 che in realta' non esiste, sarebbe più corretto parlare di 13-5-2, con Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta che hanno vicende differenti". Cosi' il ministro è intervenuto sul processo di attuazione del regionalismo differenziato, rispondendo ad una domanda sul ruolo della Conferenza Stato Regioni dopo il cambio di maggioranza verso il centrodestra. "In ogni caso- ha aggiunto il ministro- nella Conferenza Stato Regioni non ci sono colori politici, e' un luogo di confronto istituzionale; durante l'emergenza Covid-19 con l'on. Pella e gli altri componenti della cabina di regia, rappresentanti di tutte le forze politiche, abbiamo svolto insieme un lavoro prezioso. E se oggi siamo considerati uno dei paesi piu' sicuri al mondo e' perche' i lavori in Conferenza sono stati animati sempre dalla leale collaborazione. Con l'onorevole Pella mi posso permettere quindi una battuta, piu' che 15 a 5, parlerei di 13-5-2; eviterei di trascinare nel dibattito prettamente politico il Trentino Alto Adige che ha due Province autonome; o la Valle d'Aosta su cui sarebbe piu' opportuno attendere ancora un po', li' sara' il consiglio regionale a decidere chi sara' il Presidente". "Sono soddisfatto, inoltre - ha commentato il Capogruppo della Commissione bicamerale per le Questione Regionali, Pella - che il Ministro abbia affermato di fare proprio il mio suggerimento e riproporre per la fase 2, al momento della definizione delle proposte dirette a Regioni ed Enti locali, la formula della cabina di regia governo-enti territoriali sperimentata durante l'emergenza sanitaria, una formula che consentirà una più ampia rappresentanza di tutti i livelli istituzionali e di tutte le sensibilità politiche in quanto a Presidenti di Regione e di Provincia e Sindaci". - (PRIMAPRESS)