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Libia, tensioni a Tripoli per la presa del palazzo di governo. Si allontanano le elezioni presidenziali

Libia, tensioni a Tripoli per la presa del palazzo di governo. Si allontanano le elezioni presidenziali
(PRIMAPRESS) - LIBIA - Già ieri sera tardi gruppi di uomini armati, presumibilmente appartenenti alla Brigata al-Samoud, avevano circondato la sede del governo nella capitale Tripoli. Si tratta della sede del premier ad interim, Abdulhamid Dabaiba. Di fronte a possibili tensioni, il capo del Consiglio presidenziale, Mohamad al-Menfi, ha richiesto l’intervento di forze militari. Questa mattina 16 dicembre, testimoni oculari hanno riferito che le forze affiliate a Salah Badi, il leader della milizia al-Samoud, e altri gruppi provenienti da Misurata hanno preso il controllo del quartier generale del governo. Secondo i media libici, anche le forze della Guardia presidenziale si sono ritirate dalla propria base dopo che gli assalitori hanno circondato sedi del governo e del Consiglio presidenziale. Ad ogni modo, al momento, specifica al-Arabiya, al-Menfi e gli altri membri del Consiglio presidenziale risultano essere al sicuro. La notizia è stata riportata anche da altre fonti mediatiche libiche, tra cui al-Marsad, il quale ha diffuso video che mostrano uomini armati occupare diverse zone della capitale. Le tensioni, a detta del medesimo sito di informazione, deriverebbero dalle recenti nomine, da parte del Consiglio presidenziale, in qualità di comandante supremo delle forze armate, di ufficiali militari e dall’istituzione di brigate presumibilmente legate a “gruppi integralisti”. Particolarmente contestato dai gruppi armati tripolini sarebbe il licenziamento del comandante del Distretto militare di Tripoli, Abdel Basset Marwan, sostituito dal maggiore generale Abdel Qader Mansour. Una situazione che allontana le elezioni presidenziali che si sarebbero dovuto tenere a breve. Fonti locali hanno riferito che la strada che conduce alla sede del Consiglio è completamente circondata da veicoli militari non identificati, che trasportano civili in borghese e altri in uniformi militari. - (PRIMAPRESS)