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Agricoltori: la vittoria parziale della rivolta dei trattori con l’Ue per pesticidi e 4% terreni incolti

Agricoltori: la vittoria parziale della rivolta dei trattori con l’Ue per pesticidi e 4% terreni incolti
(PRIMAPRESS) - BRUXELLES - La premier Giorgia Meloni non riesce a fare a meno di dipingere il dietrofront dell'Ue sui pesticidi (uno dei motivi che avevano infiammato la protesta degli agricoltori) come una vittoria anche dell'Italia. Sarà anche così ma l'aspetto più evidente è stata la determinazione degli agricoltori di Francia, Germania ed Italia che hanno rivendicato le loro misure condizioni economiche su scelte fatte a tavolino da Bruxelles senza pensare alle conseguenze.
La protesta, tuttavia, non si ferma e, almeno per ora, va avanti. Quello di ieri è un ravvedimento dell'Ue con il ritiro della norma sui pesticidi che ha fatto seguito a quella della proroga di un anno all’obbligo di tenere il 4% dei terreni incolti. Ad annunciare il dietrofront è direttamente Ursula von der Leyen, che forse per la prima volta si rivolge agli agricoltori con parole al miele. «È già in campagna elettorale», dicono i più maligni. La presidente della Commissione spiega così il suo ripensamento: «Ritireremo la proposta di regolamento Sur («Sustainable use regulation»), mirata a promuovere l’uso sostenibile dei pesticidi in agricoltura, divenuta motivo di polarizzazione politica. Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra potranno investire nel futuro. E solo se realizziamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori saranno in grado di continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene. Dovremmo riporre più fiducia in loro». Un cambio totale di approccio rispetto al passato. - (PRIMAPRESS)