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40º Anniversario Concordato Stato-Chiesa: il messaggio del Presidente della Repubblica all’Ambasciata della Santa Sede

40º Anniversario Concordato Stato-Chiesa: il messaggio del Presidente della Repubblica all’Ambasciata della Santa Sede
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il 18 febbraio 1984 si celebra la giornata del 40º anniversario dell'Accordo di modificazione del Concordato che sancì l'adeguamento dei rapporti tra lo Stato italiani e la Chiesa cattolica. Il presidente della Republica, Sergio Mattarella ha inviato un messaggio in occasione della giornata di studi promossa dalla Fondazione Bettino Craxi ETS e dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. «Sono molto lieto di trasmettere il mio più cordiale saluto ai partecipanti al convegno “Stato e Chiesa a 40 anni dalla firma del Concordato repubblicano”, organizzato dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e dalla Fondazione Craxi. A quarant’anni dall’Accordo modificativo del Concordato è compito prezioso tornare sulle ragioni che ne hanno propiziato la conclusione e sulle figure che si adoperarono per raggiungere quell’importante traguardo. È anche importante trarre un bilancio dell’applicazione dell’Accordo e, volgendo lo sguardo al futuro, riflettere sulle sue potenzialità quale vettore di ulteriore sviluppo del rapporto speciale tra la Santa Sede e l’Italia.
Grazie alla rinuncia a interessi particolari e nella consapevolezza della dimensione storica della revisione concordataria, le relazioni tra le due sponde del Tevere sono state impostate su basi nuove, meglio rispondenti ai principi della Costituzione repubblicana, al rinnovato quadro post-conciliare e al comune impegno a promuovere il bene del Paese e la dignità di ogni essere umano.
L’Accordo-quadro del 1984 ha anche aperto la strada alle intese successivamente concluse dallo Stato con altre confessioni, favorendo il riconoscimento del pluralismo religioso che è oggi proprio della società italiana.
Dopo quarant’anni il fondamentale principio di corretta collaborazione nella libertà, che rappresenta l’anima del Concordato repubblicano, resta traccia attualissima e feconda, oltre che fonte d’ispirazione per affrontare i cambiamenti che interessano le vicende ecclesiali e nazionali.
In questo spirito, rinnovo agli autorevoli relatori e a quanti partecipano al convegno odierno il mio saluto e un sincero augurio di buon lavoro». - (PRIMAPRESS)