Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV

Incarico Draghi: strada in salita con le prime reazioni dei partiti

Incarico Draghi: strada in salita con le prime reazioni dei partiti
(PRIMAPRESS) - ROMA - Mario Draghi, nel suo nuovo incarico di costruttore di un governo per traghettare l’Italia fuori dall’emergenza economica e sanitaria generata dalla pandemia, non avrà vita facile difronte alle posizioni frastagliate della politica italiana che, probabilmente, non si è ancora resa conto della situazione difficile in cui versa il Paese. C’è un limite avvertito nella pazienza del paese aggravato dalle restrizioni e dall’impoverimento di fette sempre più ampie di cittadini. Draghi sa di dover fare in fretta ma di fare bene come lui stesso più volte ha detto anche da vertice della Bce. 
Le forze politiche non sono riuscite a trovare un punto di convergenza nel tentativo di Fico e le posizioni non sembrano cambiate di alto. La Lega di un Salvini ripetitivo si arrocca sulla strada delle elezioni nonostante Mattarella ieri sera abbia spiegato quali ritardi comporterebbe un pur legittimo ricorso alle elezioni. “Essendo Draghi persona di livello andiamo a cercare di capire” dice Salvini. Difficile capire se parla per un centrodestra unito o solo per il suo partito.
A dichiarare la sua contrarietà ad un governo tecnico è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ma parla di un criptico “passo intermedio”.
"L'incarico conferito a Draghi è incarico ad una persona di alto profilo e quindi durante l'incontro che avremo valuteremo i contenuti e poi il da farsi".Così i vertici di FI, Berlusconi e Tajani, dopo il vertice del Centrodestra sulla linea da tenere sul voto a un governo presieduto da Draghi. Questo "in perfetta coerenza con quello che abbiamo detto al capo dello Stato e cioè che, se il presidente avesse presentato un'alternativa al voto, l'avremmo valutata con rispetto”.
Mentre ancora non è arrivata una voce unitaria dal Pd, è il M5S che critica un governo tecnico e commenta: “un esecutivo tecnico non ha una visione dalla parte della gente. Avrebbe mai potuto fare il reddito di cittadinanza?".Così Crimi, capo politico del M5S all'assemblea dei gruppi.
La sensazione è questa politica sia ad un capolinea di idee e capacità di visioni. - (PRIMAPRESS)