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Camere: mercoledì elezioni di vicepresidenti poi l’incarico di Mattarella per l’esecutivo

(PRIMAPRESS) - ROMA - Dopo le elezioni dei Presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Lorenzo Fontana (Lega) e Ignazio La Russa (FdI), ora l’iter parlamentare andrà avanti con il secondo atto, quando le due Camere dovranno eleggere mercoledì 19 ottobre, i vicepresidenti, i questori e i segretari d'Aula, ruoli che spettano anche alle minoranze.
In questo clima di costruzione parlamentare, tuttavia, stride l’atteggiamento di contestazione del Pd in una fase delicata del Paese. Lo striscione denigrante esibito in Aula a Montecitorio subito dopo l’elezione del leghista Fontana e il giudizio tranciante del segretario dem Enrico Letta: "Peggio di così nemmeno con l'immaginazione più sfrenata. L'Italia, non merita questo sfregio", mostra un Partito Democratico che persevera nella stessa campagna denigratoria risultata perdente nelle urne elettorali. Un segnale di confusione evidente.
Ma ora le attenzioni sono appuntate sulla squadra di governo di cui Giorgia Meloni non vuole anticipare nulla se non dopo l’incarico per la formazione da parte del Presidente, Sergio Mattarella.Le tensioni con Forza Italia non sono del tutto svanite dopo gli “incidenti” di voto per le elezioni dei presidenti delle Camere ma si andrà avanti comunque. Da fonti vicino ai leader della maggioranza,  c’è uno schema delle caselle da occupare per la composizione dell’esecutivo.
Meloni avrebbe dato l’ok alla indicazione di due vice premier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, riferiscono qualificate fonti di centrodestra. Così come blindato dovrebbe essere l’accordo sul ‘trasloco’ del ministro leghista Giancarlo Giorgetti dal Mise al Mef. In quota FdI dovrebbero essere invece i ministeri di Giustizia e Mise (per il primo si parla di Carlo Nordio, per il secondo circola quello di Guido Crosetto, ma non sarebbe un desiderata dello stesso imprenditore mentre piacerebbe a Silvio Berlusconi per un ruolo di Forza Italia.
Al primo partito di maggioranza dovrebbe andare anche la Difesa (Adolfo Urso o Edmondo Cirielli). All’ex capo di gabinetto di Salvini al Viminale, il prefetto Matteo Piantedosi, dovrebbe essere riservata proprio la guida di quel dicastero. E Salvini? Il leader della Lega potrebbe diventare il nuovo ministro delle Infrastrutture mentre a Tajani andrebbe la Farnesina che in molti vedrebbero come una collocazione naturale per la sua storia politica.
Raffaele Fitto dovrebbe andare agli Affari europei e un dicastero dovrebbe toccare anche a Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.  Alla Lega possibile anche la Disabilità con Alessandra Locatelli mentre al Turismo, altro ministero strategico, si parla della forzista Licia Ronzulli dopo il flop della nomina alla presidenza della Camera. Ma al Turismo sono molte le associazioni di categoria che fanno il tifo per il leghista GianMarco Centinaio che aveva già ricoperto con successo il ruolo. Proprio dal TTG di Rimini, la fiera del turismo in corso fino a domenica, è arrivato un chiaro desiderata.  - (PRIMAPRESS)