Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV

Manovra: ora la parola alla Camera. Ecco le misure che dovranno essere approvate

  • di RED-ROM
  • in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Lo strascico di polemiche sull’approvazione del maxi-emendamento della manovra in Senato, continua nonostante ora la parola sia passata alla Camera per avere il via libera definitivo. 
I distingui anche all’interno del M5S si fanno sentire perché la frettolosità e il modo irrituale con cui si sono presentate le modifiche all’emendamento, hanno fatto irritare molti. “Come faccio a votare a ragione veduta un testo di cui conosco poco? Mi sembrava poco serio votare".Così aveva sbottato l’ex comandante De Falco e ora negli scranni del M5S. ”Il Movimento ha sempre sostenuto con grande determinazione la centralità del Parlamento. E invece il Parlamento è stato scavalcato", ha commentato De Falco aggiungendo: "Non servono tifosi ma voci critiche. Non possiamo rinunciare ai nostri principi. Le coscienze si devono risvegliare”.
Per saperne di più e nel dettaglio che cosa è contenuto nella manovra bisognerà aspettare il prossimo 28 dicembre data in cui è stata indetta la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte al ritorno della sua visita ufficiale in Libia.
Ma intanto ecco quali sono le principali misure adottate:
Reddito di cittadinanza e quota 100: Nel 2019 saranno destinati al reddito di cittadinanza 7,1 miliardi, di cui uno riservato ai centri per l’impiego. Inizialmente, prima della bocciatura dell’Ue, erano 9 i miliardi previsti. I beneficiari saranno 5 milioni. Il provvedimento dovrebbe partire a fine marzo 2019 e sarà finanziato per 9 mesi anziché 12. Nel 2020 e nel 2021 la quota stanziata sarà inferiore (scende di 945 milioni nel 2020 e di 683 milioni nel 2021) perché non ci sarà più il miliardo iniziale per avviare i centri per l’impiego, ma solo 300 milioni di stipendi ai nuovi assunti.
Anche quota 100 è stata rivista al ribasso: 2,7 miliardi in meno per la misura, che così ha bisogno di 4 e non 6,7 miliardi. Le previsioni indicano che le richieste di pensione con quota 100 non saranno superiori all’85 per cento. Nel 2020 la copertura prevista è di 8 miliardi, e di 7 nel 2021. Pensioni d’oro: Il governo conferma il taglio alle pensioni d’oro sopra i 90mila euro (circa 4.500 euro al mese). Nel specifico: taglio del 10 per cento per assegni da 90mila a 130mila euro lordi, taglio del 20 per cento per le pensioni dai 130mila fino ai 200mila euro, taglio del 25 per cento per gli assegni tra 200mila e 350mila euro, taglio del 30 per cento per le pensioni tra 350mila a 500mila euro e infine taglio del 40 per cento per tutte le pensioni superiori ai 500mila euro. La quota ricavata dai tagli alle pensioni d’oro servirà per finanziare l’opzione donna, che consente di lasciare il lavoro in anticipo.
Flat tax: In manovra ha trovato posto solo la flat tax per le partire Iva (e non le due aliquote fisse al 15 e 20 per cento). Tra le novità vi è inoltre la flat tax al 7 per cento per i pensionati residenti all’estero da almeno cinque anni che decidono di trasferirsi al Sud. L’imposta sostitutiva, calcolata in via forfettaria con aliquota del 7 per cento, si applica per cinque periodi d’imposta ed è rivolta a coloro che scelgano di trasferire la loro residenza, in Italia, nei comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti delle Regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia. Pace fiscale: nella legge di bilancio c’è solo uno stralcio delle mini-cartelle per i debiti fino a mille euro affidati alla riscossione dal 2000 al 2010. Oltre alla rottamazione con sconto su sanzioni e interessi. Saldo e stralcio delle cartelle tra il 2000 e il 2017 per chi è in grave difficoltà economica. I debiti potranno essere estinti pagando il 16 per cento con Isee non superiore a 8.500 euro, il 20 per cento con Isee fino a 12.500 euro e 35 per cento con Isee oltre i 12.500 euro e fino a un massimo di 20mila euro. Incentivi per auto elettriche e tasse per chi inquina: L’ecotassa, cioè l’imposta aggiuntiva sulle auto ad emissioni più alte voluta per finanziare gli incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti, sarà applicata solo sulle auto extra lusso. Le auto ad alte emissioni ma di piccola cilindrata, che inizialmente erano state comprese nella tassa, restano escluse. L’imposta sarà di 1.100 euro per l’acquisto di una nuova auto con emissione comprese tra 161 e 175 CO2 g/Km. Si passa a 1.600 euro per la fascia 176-200, a 2.000 euro tra 201 e 250 e a 2.500 euro oltre 250. Rimane il bonus per le auto elettriche e ibride, che ammonta a 6mila euro. Bonus asili nido: sale da mille a 1.500 euro l’anno il bonus per l’iscrizione agli asili nido pubblici o privati ed è esteso fino al 2021. A partire dal 2022 il buono sarà determinato, nel rispetto del limite di spesa programmato e comunque per un importo non inferiore a 1.000 euro su base annua, con Dpcm, su proposta del ministro per la famiglia, da adottare entro il 30 settembre 2021, tenuto conto degli esiti del monitoraggio previsto per la misura. Università e ricerca: Con la Legge di bilancio aumentano i fondi per l’università e per la ricerca, rispettivamente +40 e +10 milioni da subito, dal 2019, cui si aggiungono i 100 milioni in più dal 2020 sul Ffo. Le misure approvate favoriscono un rilancio del Cnr, con un incremento di 90 milioni dei fondi destinati all’Ente, garantiscono una piena operativita’ all’Ebri, il centro di ricerca fondato da Rita Levi Montalcini, avviano la realizzazione della Scuola Normale a Napoli. Congedo di maternità: con nuovo congedo si potrà lavorare fino al parto. Le lavoratrici potranno scegliere di lavorare fino al parto e godere dei cinque mesi di maternità direttamente dopo la nascita del bambino, a condizione che ci sia l’ok del medico. Lo prevede un emendamento della Lega contenuto nel pacchetto dedicato alle politiche delle famiglia e approvato dalla commissione Bilancio della Camera. La norma si pone come alternativa a quanto previsto dall’attuale congedo maternità che vieta alle neomamme di lavorare durante i due mesi precedenti la data presunta del parto, durante i tre mesi dopo il parto e durante i giorni non goduti prima del parto, qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta. “È riconosciuta alle lavoratrici la facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo l’evento del parto entro i cinque mesi successivi allo stesso, a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro”.
Fondi università e borse di studio: aumenta di 40 milioni di euro il fondo per il finanziamento delle Università, di 10 milioni quello per il finanziamento degli enti e degli istituti di ricerca e di 10 il fondo per la concessione di borse di studio.
Credito di imposta Impresa 4.0: Via libera alla proroga per il 2019 per il credito d’imposta per attività di formazione 4.0. Il bonus, con un tetto annuale di 300.000 euro, è attribuito nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili sostenute nei confronti delle piccole imprese e del 40per cento nei confronti delle medie imprese. Alle grandi imprese è attribuito nel limite massimo annuale di 200.000 euro e nella misura del 30 per cento.
Consiglio nazionale dei giovani: Per incoraggiare la partecipazione dei giovani allo sviluppo politico, sociale, economico e culturale nasce il ‘Consiglio nazionale dei giovani’. Previsto un fondo con una dotazione di 200.000 euro per il 2019.
Finanziamenti Cnr: la manovra stabilisce un aumento del Fondo di finanziamento per il Cnr di 30 milioni di euro l’anno per i prossimi tre anni. - (PRIMAPRESS)