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Il Day After della consultazione grillina sul caso Salvini-Diciotti e il futuro del movimento

(PRIMAPRESS) - ROMA - Riparte più forte di prima Matteo Salvini dopo il voto della piattaforma Rousseau del M5S che ha detto no alla consultazione per l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro degli interni sulla questione del caso della nave Diciotti e del sequestro di migranti. La sensazione è che il ministro non avesse dato eccessivo peso al voto grillino tanto da fargli dichiarare ieri che era assolutamente tranquillo sulle scelte fatte in difesa del Paese. 
Le opposizioni se da un lato avevano criticato la consultazione, definita di democrazia popolare dal M5S, perché si chiedeva un “referendum” per una questione prettamente politica, dall’altro avevano dato per scontato l’esito del voto. Ammettere l’errore di Salvini sarebbe stato come coinvolgere l’intero governo e pregiudicarne la tenuta. E questo avrebbe reso ancora più fragile il movimento già debilitato dal voto abruzzese.
Ora, però, all’indomani del voto agitato anche da problemi tecnici della piattaforma e sulla formulazione controversa della domanda, si discute di come questa occasione stia mettendo in discussione i cambiamenti della trasformazione del pensiero e dei valori del movimento.
"La base è cambiata - afferma Federico Pizzarotti, l’ex grillino ora sindaco di Parma - insieme a come sono cambiati i valori, le priorità e anche il modo di porsi di tutta la squadra di Governo di Di Maio. Ormai in tanti casi la base, gli elettori sono diventati dei fan, penso a come hanno difeso a spada tratta la nomina di Lino Banfi all'Unesco: dà l'idea di come ormai evidentemente conta più quello che dicono rispetto agli ideali del passato”. - (PRIMAPRESS)