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Cina: Xi Jinping da presidente ad "imperatore" con la riforma della Costituzione

(PRIMAPRESS) - PECHINO - Come Mao e più di Mao. Il presidente cinese Xi Jinping come un imperatore che resterà in carica fino a che morte non verrà o per altri rari casi d’impedimento che dovessero insorgere. E’ quanto ha decretato l’assemblea dei delegati, con soli due voti contrari e tre astenuti al tempo di record di venti secondi. 
La riforma della Costituzione che toglie il limite dei due mandati presidenziali, spianandogli la strada per restare al potere oltre il 2023, potenzialmente anche a vita, viene approvata dall'Assemblea nazionale del Popolo cinese con una maggioranza senza precedenti. Anche per questa specie di Parlamento, la cui funzione in realtà è solo prendere atto delle scelte del Partito: la precedente riforma della Costituzione, nel 2004, aveva visto comunque 10 voti contro e 17 astenuti.E così Xi, disteso e addirittura sorridente durante il voto e il conteggio, cancella con un colpo di spugna, e senza incontrare evidenti opposizioni dentro o fuori dal Partito, vent'anni di storia recente della Cina. Le ultime due generazioni di leader avevano entrambe rispettato l'orizzonte decennale codificato negli anni '90, per evitare derive autoritarie in stile Mao.Poche le voci del dissenso. Si contano sulle dita di una mano e a quelle poche gli apparati che avvolgono il presidente-imperatore, rispondono che non c’è nessun pericolo di autoritarismi: il partito ha trovato da anni un sistema che regge ad ogni contraccolpo.  - (PRIMAPRESS)